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Paul Gauguin, «Portrait de l’artiste par lui-même», 1903, Basilea, Kunstmuseum; a destra il retro della tavola

Immagini di pubblico dominio, courtesy Kunstmuseum Basel, lascito del Dr. Karl Hoffmann. Foto Max Ehrengruber

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Paul Gauguin, «Portrait de l’artiste par lui-même», 1903, Basilea, Kunstmuseum; a destra il retro della tavola

Immagini di pubblico dominio, courtesy Kunstmuseum Basel, lascito del Dr. Karl Hoffmann. Foto Max Ehrengruber

Basilea, l’«Autoritratto» di Gauguin è davvero di Gauguin

Nuove analisi confermano l’autenticità dell’opera conservata nel Kunstmuseum della città svizzera. L’autografia era stata messa in dubbio da uno studioso che ne attribuiva invece l’esecuzione all’amico e infermiere vietnamita dell’artista

L’autoritratto eseguito da Paul Gauguin nel 1903, dal 1945 nelle collezioni del Kunstmuseum di Basilea, è autentico. Dopo i dubbi sollevati nel marzo scorso dallo studioso e collezionista francese Fabrice Fourmanoir, grande esperto dell’artista che lo aveva attribuito all’amico e infermiere vietnamita di Gauguin, Ky-Dong (nato Nguyen Van Cam), che lo avrebbe dipinto ispirandosi a una fotografia, il laboratorio di restauro del grande museo svizzero ha avviato una approfondita campagna di indagini, che unendo studi sulla tecnica, ricerche sulla provenienza e consulenze di esperti internazionali hanno confermato l’autenticità del dipinto. Le analisi hanno però rivelato la presenza di ritocchi in alcune aree del volto risalenti al periodo compreso tra 1918 e 1926, forse dovuti, ma non ve n’è certezza, a un intervento di Nguyen Van Cam. 

Considerato l'ultimo autoritratto dell'artista, ormai così malato da non potere essere secondo Fourmanoir più in grado di dipingere, Portrait de l'artiste par lui-même ha alla spalle una travagliata storia collezionistica. L'attribuzione era infatti già considerata incerta nel 1924, quando l'opera doveva essere venduta all'asta.

 In una mostra alla Kunsthalle di Basilea del 1928 il dipinto fu non a caso etichettato come "presunto autoritratto", per poi essere riammesso tra le opere autografe dopo il 1945, quando l'allora direttore del Kunstmuseum Georg Schmidt, avendolo ricevuto in eredità, gli dedicò approfonditi e ponderati studi. Negli ultimi mesi, il dipinto è stato sottoposto all'esame al microscopio e sono state utilizzate diverse tecnologie di imaging: fotografia tecnica con luce normale e UV, riflettografia infrarossa e radiografia. Allo scopo di identificare leganti e i pigmenti presenti nella prepazione e nella superficie pittorica, sono stati estratti microcampioni poi analizzati nel laboratorio tecnico-artistico dell’Accademia delle Arti di Berna. I risultati sono stati confrontati con i dati pubblicati sulle opere dell'ultimo periodo di Gauguin. 

Il Kunstmuseum Basel ha inoltre formalmente consultato e fatto esaminare l'opera dal Comitato Gauguin del Wildenstein Plattner Institute di Parigi, che ha confermato l'inequivocabile paternità di un'opera peraltro mai espunta dal proprio catalogo ragionato online, in cui compare con il titolo di «Autoritratto con gli occhiali».

 

Elena Franzoia, 30 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

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