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Edvard Munch, «Tête contre tête», 1905, Kunsthaus Zürich

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Edvard Munch, «Tête contre tête», 1905, Kunsthaus Zürich

A Zurigo capolavori su carta da Dürer a Dieter Roth

La Kunsthaus espone eccezionalmente 80 acqueforti e xilografie delle collezioni del museo e presenta un importante catalogo a corredo

Ci sono opere di Rembrand e Dürer, Kollwitz e Roth nella grande mostra che Jonas Beyer dedica al vastissimo patrimonio di stampe cartacee oggi posseduto dalla Kunsthaus di Zurigo. Con l’accattivante titolo «Fare impressione! Capolavori su carta da Albrecht Dürer a Dieter Roth», dal 31 ottobre al 25 gennaio 2026 la mostra presenta infatti 80 eccezionali incisioni delle collezioni del museo che, anche a causa della loro sensibilità alla luce, non erano state esposte nemmeno nella grande mostra «Sei secoli di disegni» che nel 2015 celebrò i 100 anni dalla nascita della sezione del museo dedicata alle opere cartacee, estesa attualmente dagli old master alla contemporaneità. «Ancora oggi, molti equivoci circondano le stampe: opere di questo tipo possono essere considerate originali? Perché non esiste una sola copia, ma molte?, si chiede Beyer. La Kunsthaus dimostra che le stampe sono un vero e proprio mezzo di espressione artistica autonoma, e non solo un modo per riprodurre opere pittoriche. L’uso dell’inchiostro tipografico e il conseguente gioco di luci e ombre creano opere originali, di impatto unico». 

La mostra si concentra in particolare su acqueforti e xilografie di grande pregio, in cui la maestria esecutiva diventa l’elemento di maggiore fascino. Per questo motivo Beyer ha impostato il suo progetto curatoriale secondo un criterio non cronologico ma tematico, che evidenzia come l’evoluzione delle tecniche sia stata all’origine, nel corso dei secoli, di forme espressive completamente nuove, che hanno aperto prospettive prima impensabili alla creatività degli artisti. Una per tutte, l’invenzione del colore, che crea un evidente discrimine tra le stampe antiche, caratterizzate da un elegante bianco e nero, e una modernità che vede proprio nel colore uno dei più amati strumenti espressivi. Ne è palese testimonianza la magnifica xilografia a 5 colori, basata sulla sintesi del segno e la complementarietà tra rosso e verde, «Testa a testa» eseguita da Edvard Munch nel 1905. 

«In questa mostra, tuttavia, la Kunsthaus evita deliberatamente di categorizzare le opere in base al formato, poiché il fascino di una stampa risiede spesso nei suoi dettagli più minuti», precisa il curatore. Appartiene infatti alla sensibilità contemporanea non solo l’audacia nella sperimentazione tecnica, come dimostrano le opere di Käthe Kollwitz, Mary Cassatt e Dieter Roth, ma anche il grande formato, di cui è lampante esempio il monumentale autoritratto, di ben 137x103 cm, realizzato nel 1977 dal pittore e fotografo statunitense Chuck Close. Tra le opere più piccole (poco più di 7x5 cm) spicca invece una delle opere più antiche presenti in mostra, la stampa su carta «Cimone e Pero» (1544) del pittore e incisore tedesco Hans Sebald Beham, che divenne famoso proprio per le ridottissime dimensioni delle sue opere, spesso paragonabili a un odierno francobollo, e gli squisiti dettagli. Il progetto espositivo è accompagnato da un importante catalogo, che completa il precedente volume Capolavori del disegno. 100 anni di collezione di stampe e disegni della Kunsthaus Zürich

Albrecht Dürer, «Adamo ed Eva», 1504, Kunsthaus Zürich, Collection Landammann Dietrich Schindler

Henri Matisse, illustrazione per «Poésie de mots inconnus», 1943, Kunsthaus Zürich

Elena Franzoia, 29 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

A Zurigo capolavori su carta da Dürer a Dieter Roth | Elena Franzoia

A Zurigo capolavori su carta da Dürer a Dieter Roth | Elena Franzoia