Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliNel 2015 è stato formalmente restituito all’Italia un reperto archeologico di grande pregio: un coperchio di sarcofago a kline (II secolo d.C.) in marmo lunense, con defunta semisdraiata secondo la tipologia dell’Arianna dormiente.
Frutto di uno scavo clandestino nei dintorni di Roma, l’opera, acquistata sul mercato internazionale per 4,5 milioni di dollari, è stata recuperata grazie a un’operazione congiunta tra i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale e la statunitense Homeland Security Investigation Immigration and Customs Enforcement.
Ora il reperto ha trovato la sua collocazione definitiva a Villa d’Este, dove è posta in dialogo con la cosiddetta «Venere dormiente» della fontana del chiostro. Come ha commentato Andrea Bruciati, direttore dell’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este: «L’opera scioglie nel sonno di Arianna gli aspetti più dolorosi della morte, trascinando nella dimensione del mito, con la sua densità di significati, l’esperienza umana».

Il coperchio di sarcofago a kline (II secolo d.C.) in marmo lunense restituito all'Italia
Altri articoli dell'autore
È una delle esperienze che capitano una volta sola nella vita: i protagonisti dell’eccezionale scoperta sulla necropoli dei Monterozzi ripercorrono il fortunato ritrovamento in corso di studio e a cui hanno preso parte diversi specialisti
Nei giardini di Villa d’Este a Tivoli è stata restaurato il monumentale Ninfeo cinquecentesco sontuosamente decorato, che tornerà ad essere visitabile a partire dal 6 maggio
All’interno della Basilica di san Pietro si è concluso il restauro dei monumenti funebri di Urbano VIII e Paolo III Farnese, realizzati rispettivamente da Bernini e da della Porta. Sotto la chiesa, la Necropoli è stata rivitalizzata da una nuova illuminazione a led
«Ci eleviamo sollevando gli altri» è la seconda installazione del progetto di rigenerazione urbana «Murales». Fino a fine 2026 le opere di sei artisti si alterneranno sui silos della erigenda fermata di Piazza Venezia, mitigandone l’impatto visivo