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Amuleto della XXII Dinastia con la testa di Hathor in lapislazuli e oro. Il Cairo, Museo Egizio

© Foto Massimo Listri

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Amuleto della XXII Dinastia con la testa di Hathor in lapislazuli e oro. Il Cairo, Museo Egizio

© Foto Massimo Listri

Alle Scuderie del Quirinale la prima trasferta in Italia di capolavori da musei egiziani

Si intitola «Tesori dei Faraoni» la mostra, annunciata congiuntamente dall’ente romano e dal Consiglio Supremo delle Antichità Egizie, che si inaugurerà a Roma il prossimo autunno

Vittorio Bertello

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Il Consiglio Supremo delle Antichità Egizie e le Scuderie del Quirinale hanno annunciato la mostra «Tesori dei Faraoni», un viaggio nel cuore dell’antica civiltà egizia attraverso una selezione di reperti provenienti dai musei più importanti del Paese. Sarà ospitata dal 24 ottobre al 3 maggio 2026 alle Scuderie del Quirinale di Roma. La mostra di Roma, con 130 opere in prestito dai musei egiziani, offre una panoramica esaustiva dell’antico Egitto, a partire dalle origini della civiltà faraonica fino ai sovrani del Nuovo Regno e del Terzo Periodo Intermedio, includendo anche le scoperte archeologiche più significative degli ultimi anni.

La mostra è il risultato di un’iniziativa di diplomazia culturale tra Italia ed Egitto realizzata dal Consiglio Supremo delle Antichità Egizie con il sostegno dell’Ambasciata Italiana al Cairo. Questa sinergia ha reso possibile il prestito di opere provenienti da alcuni tra i più importanti musei egiziani, tra cui il Museo Egizio del Cairo e il Museo di Luxor. Anche il Museo Egizio di Torino ha accettato con entusiasmo di sostenere la mostra, arricchendone il percorso col prestito di un eccezionale manufatto proveniente dalle proprie collezioni: si tratta della Mensa Isiaca, un’elaborata tavoletta di bronzo di epoca romana con intarsi in altri metalli, raffigurante figure e geroglifici a imitazione di quelli egizi.

Numerosi sono i reperti che arrivano in Italia per la prima volta. Tra questi la Triade di Micerino (il faraone vissuto oltre 4.500 anni fa che si fece erigere una delle tre grandi piramidi di Giza), un capolavoro scultoreo monumentale dell’Antico Regno, che raffigura il sovrano affiancato dalla dea Hathor e dalla divinità protettrice della regione tebana, potente rappresentazione della connessione dei sovrani egizi con il divino. Il sarcofago della regina Ahhotep, magnifico esempio di arte funeraria del Nuovo Regno, si distingue per la sua raffinatezza esecutiva. Appartenente alla regina vi è poi la cosiddetta Collana delle Mosche d’Oro della regina Ahhotep, attributo onorifico militare riservato ai maggiori guerrieri d’Egitto.

Altri capolavori sono la maschera funeraria d’oro di Amenemope, realizzazione dell’oreficeria egizia che incarna il concetto di immortalità regale, il sarcofago d’oro di Thuya, nonna del grande faraone Akhenaton, le cui decorazioni intricate e le iscrizioni geroglifiche accompagnano il suo viaggio nell’Aldilà e la copertura funeraria d’oro del faraone Psusennes I, finemente decorata con simboli sacri destinati a garantire protezione al sovrano nell'aldilà.

Attraverso sei sezioni tematiche, la mostra esplorerà la complessità della società egizia, l’autorità divina dei faraoni, la vita quotidiana, le credenze religiose, le pratiche funerarie e le più recenti scoperte archeologiche.

Un focus speciale sarà dedicato alla «Città d’Oro», uno degli scavi più importanti degli ultimi decenni, che ha riportato alla luce un grande insediamento urbano risalente al regno di Amenhotep III e Akhenaton. Questa scoperta offre una nuova e più intima prospettiva sulla società egizia, mettendo in luce l’ingegno e l’abilità di chi ha contribuito alla costruzione dei grandi monumenti dell’antichità.

La mostra, curata da Tarek El Awady (già direttore del Museo Egizio del Cairo), sarà accompagnata da un catalogo curato da Zahi Hawass (segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità Egizie) e pubblicato da Allemandi Editore.

«La più grande sfida, ha spiegato il curatore Tarek El Awadi, è andare in Italia ed attrarre un pubblico così abituato alla bellezza e alla grande cultura. Sarà una mostra non solo di manufatti di grandissimo valore stilistico ma anche portatori di storie come il sarcofago di Tijuia, nonna del grande faraone Akhenaton. Non ci si potrà non innamorare dell’antico Egitto vedendo opere come il sarcofago d’oro della regina Ahhotep o la sua collana delle Mosche d’oro, riconoscimento da grande guerriero».

Per parte sua il ministro della cultura Alessandro Giuli in un messaggio video ha spiegato che la mostra «rappresenta un’opportunità straordinaria per consolidare il dialogo tra Italia e Egitto. Un dialogo fondato sulla valorizzazione del patrimonio culturale e sulla ricerca scientifica. In questo contesto non posso non richiamare il Piano Mattei, ha proseguito, un modello che non si limita agli ambiti economici ed energetici, ma che punta a rafforzare anche le relazioni culturali».

È previsto un ricco programma di eventi, tra cui conferenze, visite guidate e laboratori didattici per adulti e bambini, pensati per approfondire la conoscenza della cultura egizia e offrire al pubblico un’esperienza conoscitiva coinvolgente e accessibile. I biglietti saranno aperti alla prevendita da domani 30 maggio.

Coperchio del sarcofago di Tjuya, XVIII Dinastia. Il Cairo, Museo Egizio. © Foto: Massimo Listri

Coperchio del sarcofago della regina Ahhotep II, XVIII Dinastia. Il Cairo, Museo Egizio. © Foto: Massimo Listri

Vittorio Bertello, 29 maggio 2025 | © Riproduzione riservata

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