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Una veduta della nuova caffetteria della Frick Collection

Photo: William Jess Laird

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Una veduta della nuova caffetteria della Frick Collection

Photo: William Jess Laird

Alla Frick si potrà pasteggiare tra un’opera e l’altra

Fresca di restauro e di preziosi rinnovamenti, l’istituzione newyorkese inaugura la prima caffetteria con il design del Bryan O’Sullivan Studio e alcuni interventi dell’artista Darren Waterston

Domani, venerdì 6 giugno, la Frick Collection inaugura Westmoreland, la prima caffetteria della sua recentemente rinnovata sede sulla Fifth Avenue, a New York. 

Situato al secondo piano dell’ampliamento progettato da Selldorf Architects, il luogo di ristoro prende il nome dal vagone privato del treno Pullman che la famiglia Frick utilizzava, sin dal 1911, per spostarsi tra le proprie abitazioni di New York, Pennsylvania e Massachusetts. Dono della famiglia Margot e Jerry Bogert, firmato dal Bryan O’Sullivan Studio (Boss) e decorato con un murale realizzato su misura dall’artista Darren Waterston, Westmoreland offre un menù con servizio al tavolo per tutto il giorno, ideato da Union Square Events (Use). L'approccio culinario, guidato dall'Executive Chef Skyllar Hughes sotto la direzione del vicepresidente delle operazioni culinarie dell’Use, Nickolas Martinez, si ispira sia alla stagionalità locale sia alle preferenze della famiglia Frick.

«Mentre continuiamo a celebrare la grande riapertura della Frick, siamo entusiasti di inaugurare la prima caffetteria del museo, ha dichiarato il direttore Axel Rüger. Questo nuovo servizio contribuisce a portare la nostra istituzione nel ventunesimo secolo e offrirà ai nostri visitatori e membri una pausa per conversare sulla collezione davanti a cibi e bevande raffinati».

Darren Waterston (1965) è stato incaricato di creare uno schema decorativo per il nuovo caffè, nominato da Xavier F. Salomon, vicedirettore del museo e curatore capo «Peter Jay Sharp». Gli elementi includono un murale nel foyer («Fugue»), un fregio panoramico («Arcadia») e tre medaglioni in bassorilievo sul soffitto. Questi elementi interni fanno riferimento alla storia dell’arte, dai paraventi giapponesi alla pittura di paesaggio rinascimentale, compreso il famoso «San Francesco nel deserto» (1480) di Giovanni Bellini.

Alessia De Michelis, 05 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

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