Image

Il Castello di Taormina visto dall’alto

Image

Il Castello di Taormina visto dall’alto

Al via in tutt’Italia le Giornate Nazionali dei Castelli

Sabato 11 e domenica 12 maggio si tiene la XXV edizione, organizzata dall’Istituto Italiano Castelli con visite guidate in 25 siti. Intanto è online l’Atlante Castellano: in fieri, open source e georeferenziato

Image

Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Sabato 11 e domenica 12 maggio si tiene in tutt’Italia la XXV edizione delle Giornate Nazionali dei Castelli, manifestazione organizzata dalla Onlus Istituto Italiano Castelli-Iic, che festeggia nel 2024 i 60 anni, organizzando, in ottobre, un convegno ospitato nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura e pubblicando sul proprio sito l’Atlante Castellano, un itinerario in fieri, open source e georeferenziato, attraverso i castelli e le fortezze sinora censiti e studiati dall’Istituto fondato nel 1964 da Piero Gazzola, studioso e soprintendente che scrisse la Carta Internazionale del Restauro dei Monumenti (la Carta di Venezia) e oggi presieduto da Michaela Marullo Stagno D’Alcontres. Obiettivo: rivitalizzare il tesoro di storia e di storie, di geografie locali, di storia economica e delle comunità, per valorizzare il patrimonio castellano con attività scientifiche, riviste specializzate («Castellum», «Cronache Castellane») e la collana editoriale «Castella», coinvolgendo anche i più giovani attraverso concorsi fotografici per le scuole secondarie, premi di laurea e altre attività.

Per le Giornate di maggio (e per quelle organizzate in concomitanza con le Giornate Europee del Patrimonio, il 7 e 15 settembre), l’Iic ha studiato e messo a punto visite guidate alle architetture fortificate (in qualunque stato di conservazione si trovino) di 19 regioni italiane, ampliando anche le visite a siti vicini e contestualizzando così la storia di questi edifici monumentali nel paesaggio e nella comunità di cui fanno parte: in tutto, 25 siti, di cui 10 castelli, quattro forti, una torre, una casaforte, otto tra città e borghi, un arcipelago.

Rocca di Sassocorvaro Auditore (Pu)

Sfogliando le mete proposte, senza alcun giudizio di merito, ci s’imbatte nella splendida Rocca di Sassocorvaro nelle Marche, perfettamente conservata, progettata nel 1475 circa da Francesco di Giorgio Martini per Federico da Montefeltro e abitata dal coltissimo fratello Ottaviano Ubaldini, grande studioso di astrologia, alchimia ed esoterismo. L’architetto la disegnò a forma di tartaruga, animale impenetrabile dall’esterno per il suo guscio, ma vivo all’interno, proprio come questo luogo che era una vera centrale di pensiero. Edificio inespugnabile, durante la seconda guerra mondiale furono ricoverate nella Rocca 10mila opere d’arte dei maggiori musei italiani.

Romanzesca la storia del grandioso Castello Tramontano di Matera, in Basilicata, rimasto incompiuto perché il committente fu assassinato in una congiura popolare nel 1514: ben sapendo di essere detestato per la sua politica fiscale vessatoria, il conte Giancarlo Tramontano lo volle infatti erigere fuori dalla Civitas. Tanto che in seguito si scrisse che si trattava di «una fortificazione contro la città, piuttosto che per essa». Ma questa scelta non gli salvò la vita.

In Veneto è l’intera città di Verona a proporsi, insieme alla città murata (una delle meglio conservate d’Europa) di Montagnana (Pd), inserita tra i borghi più belli d’Italia, cui si aggiunge il Forte di Monte Tesoro (Vr), quest’ultimo edificato nei primi decenni del Novecento: qui le memorie angosciose della Grande guerra sono mitigate da una vista spettacolare, come nel Forte di Belvedere a Lavarone (Tn), in Trentino Alto Adige, edificato però dagli Austriaci negli stessi anni del primo, per proteggersi dall’Italia e oggi sede di un museo di memorie di quella guerra.

Di poco precedente è il grandioso complesso militare di batterie, casematte e fortificazioni detto Opera Capo d’Orso (Ss), eretto in Sardegna nell’ultimo ‘800 a difesa dell’arcipelago di La Maddalena e della costa sarda tra Punta Altura e Capo d’Orso, in uno dei luoghi più spettacolari d’Italia.

Antichissimo, al contrario, il Castello di Taormina (Me), in Sicilia, fondato nel X secolo dagli Arabi sullo sperone del Monte Tauro, là dove un tempo era l’acropoli greca, da cui si gode di una visuale sbalorditiva, dallo Stretto di Messina alla valle del fiume Alcantara e alle pendici dell’Etna, fino a Catania e poi ai monti Peloritani. Ma non c’è regione, dal Piemonte alla Liguria, dalla Lombardia al Friuli-Venezia Giulia, dall’Emilia-Romagna alla Toscana e all’Umbria, dal Lazio al Molise e alla Puglia, dall’Abruzzo alla Campania e alla Calabria, che non riservi incredibili sorprese di architettura castellana, di arte e di storia, tutte da scoprire grazie alle iniziative dell’Istituto Italiano Castelli.

Veduta delle strutture interne e dei camminamenti oggetto di restauro del Forte di Capo d’Orso a Palau (Ss). © E. Pilia

Ada Masoero, 09 maggio 2024 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

L’artista catanese, recentemente scomparso, è protagonista dei percorsi espositivi nelle gallerie A Arte Invernizzi e Artra, sorta di testamento spirituale «affidato» a Tommaso Trini

«Faremo incontrare impresa, università e museo, perché la Carrara sia un laboratorio», spiega la nuova direttrice dell’Accademia bergamasca, per otto anni alla guida delle Gallerie Estensi

Nel museo di Salò una cinquantina di opere della prima metà del ’900 da Sironi a Dudreville e Casorati, fino agli austriaci Josef Dobrowsky e Koloman Moser

Alla videoinstallazione ambientale dell’artista afro-caraibica nel Palazzo della Ragione si affiancano progetti di altri artisti diffusi nelle aree verdi del territorio 

Al via in tutt’Italia le Giornate Nazionali dei Castelli | Ada Masoero

Al via in tutt’Italia le Giornate Nazionali dei Castelli | Ada Masoero