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Jenny Dogliani
Leggi i suoi articoliAl MAO Museo d’Arte Orientale due progetti complementari interrogano la memoria, l’identità e il rapporto tra Oriente e Occidente. «Chiharu Shiota. The Soul Trembles», fino al 28 giugno 2026, e la terza edizione di «Declinazioni Contemporanee», da sabato 1 novembre, mettono in relazione la ricerca artistica contemporanea e il patrimonio storico, restituendo alla collezione il ruolo di un organismo vivo, capace di generare nuove letture della storia e del presente. Quella di Chiharu Shiota (Osaka, 1972), tra le artiste giapponesi più note sulla scena internazionale, rappresentante del suo Paese alla Biennale di Venezia del 2015, è la prima grande retrospettiva che l’Italia le dedica. Curata da Mami Kataoka, direttrice del Mori Art Museum di Tokyo, e da Davide Quadrio, direttore del MAO, la mostra arriva a Torino dopo le tappe al Grand Palais di Parigi, al Busan Museum of Art, al Long Museum di Shanghai e alla Queensland Art Gallery di Brisbane ed è la prima volta che il progetto viene allestito in un museo di arte asiatica. L’esposizione riunisce disegni, sculture, fotografie e grandi installazioni che attraversano oltre vent’anni di carriera dell’artista nota per le sue installazioni ambientali di fili intrecciati. Opere come «Uncertain Journey» (2016), con scheletri metallici di barche avvolti da una trama di fili rossi, o «In Silence» (2008), un pianoforte bruciato e una schiera di sedie vuote avvolti da fili neri, raccontano la tensione tra la fragilità dell’emozione e la resistenza della materia, tra la presenza e l’assenza, la vita e la morte. Il percorso, concepito come un’unica grande installazione diffusa, si estende fino alle sale della collezione permanente, creando un dialogo diretto tra linguaggi del presente e oggetti del passato. Sabato 1 novembre, in occasione di Artissima e della Notte del Contemporaneo, il MAO inaugura inoltre la terza edizione di «Declinazioni Contemporanee», il programma che ogni anno invita artisti internazionali a rileggere le proprie collezioni attraverso la commissione di produzioni site-specific. Nella sezione tibetana, i registi e artisti Ritu Sarin e Tenzing Sonam presenteranno un’installazione sonora dedicata ai frammenti provenienti dal monastero di Densatil, rimasti a lungo non esposti. Nelle gallerie cinesi, l’artista coreana Sunmin Park proporrà un video e una serie di disegni che mettono in relazione i cicli naturali dell’agricoltura e della vinificazione con i processi di trasformazione umana, dialogando con reperti funerari della collezione, legati a riti di passaggio da una dimensione a un’altra. Tra la sezione cinese e giapponese Francesco Simeti con «A historical map of the other», installazione in carta da parati, tessuti e vetro realizzata con Wonderglass, per rileggere la storia della Via della Seta come luogo di scambi, appropriazioni e proiezioni coloniali. Durante l’inaugurazione, il pubblico potrà assistere a «Tape Music», performance del taiwanese Lin Chi-Wei, già presentata al Centre Pompidou e alla Tate Modern, dedicata al lutto come rito collettivo e condiviso.
TORINO. MAO Museo d’Arte Orientale, via San Domenico 11, mar-dom 10-18, maotorino.it, «Chiharu Shiota. The Soul Trembles» fino al 28 giugno
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