Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Agnes Gund

Image

Agnes Gund

Addio ad Agnes Gund

È morta a 87 anni la collezionista, mecenate, presidente emerita del MoMA e fondatrice di Art for Justice Fund; per tutta la vita ha fatto dell’arte un impegno di responsabilità civile

Rosalba Cignetti

Leggi i suoi articoli

È morta il 18 settembre a New York Agnes Gund, collezionista di arte moderna e contemporanea, filantropa e attivista per i diritti civili, presidente del Museum of Modern Art dal 1991 al 2002 e fautrice della rinascita di PS1. Nata a Cleveland, Ohio, nel 1938, laureata al Connecticut College e con un master in storia dell’arte ad Harvard, Gund entrò giovanissima nei circuiti museali newyorkesi. Nel 1967 fu chiamata nel consiglio internazionale del MoMA, iniziando un percorso che l’avrebbe portata, un quarto di secolo dopo, alla presidenza del museo più influente del mondo. La sua visione univa pragmatismo e idealismo: sotto la sua guida prese forma il progetto di espansione architettonica più ambizioso della storia del MoMA, costato 858 milioni di dollari e realizzato dall’architetto giapponese Yoshio Taniguchi, inaugurato nel 2004. Allo stesso tempo, Gund sostenne con forza la trasformazione del PS1 nel Queens in un centro dedicato alla ricerca e alla sperimentazione contemporanea, destinato a diventare un laboratorio cruciale per le nuove generazioni di artisti. Concluso il mandato da presidente, rimase presidente emerita e fiduciaria a vita, continuando a orientare le strategie del museo con autorevolezza e discrezione. Il suo impegno, tuttavia, non si esaurì mai nella dimensione istituzionale. Nel 1977 fondò Studio in a School, organizzazione non profit che portava artisti professionisti a insegnare nelle scuole pubbliche di New York, convinta che l’arte dovesse essere accessibile a tutti e non un privilegio di pochi. Questo programma ha raggiunto in oltre quarant’anni migliaia di bambini, spesso in quartieri segnati da povertà ed esclusione sociale.

 

 

Agnes Gund, Bill Clinton

Gund fece dell’arte uno strumento di giustizia. Negli ultimi anni la sua azione prese una svolta più apertamente politica: colpita dal documentario 13th di Ava DuVernay e dal libro The New Jim Crow, decise di vendere un dipinto di Roy Lichtenstein dalla propria collezione, utilizzando i proventi per fondare, insieme ad altri partner, l’Art for Justice Fund. Il fondo ha sostenuto iniziative di riforma del sistema penale americano, puntando a ridurre la carcerazione di massa e a promuovere alternative educative e sociali. Una scelta che racconta la sua capacità di trasformare il collezionismo in leva di cambiamento civile. La sua collezione privata, costruita nell’arco di una vita, spaziava dall’arte moderna al contemporaneo, con opere di maestri del Novecento e di giovani artisti emergenti. Molte delle sue acquisizioni sono entrate nelle collezioni pubbliche grazie a prestiti e donazioni, contribuendo ad arricchire il patrimonio di musei americani e internazionali. Non era solo una collezionista di gusto raffinato, ma una promotrice di scelte che riflettevano una visione culturale ampia, capace di cogliere nei linguaggi del presente questioni sociali e politiche. Riconosciuta a livello internazionale, nel 1997 ricevette dal presidente Bill Clinton la National Medal of Arts, il più alto riconoscimento governativo nel campo artistico. Fu membro dei consigli direttivi del Cleveland Museum of Art, del Morgan Library & Museum e del Museum of Contemporary Art di Cleveland. La sua vita dimostra come il collezionismo possa andare oltre la raccolta privata e diventare responsabilità sociale, impegno educativo e strumento politico.

MoMA, Yoshio Taniguchi

Rosalba Cignetti, 19 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Il 27 e 28 settembre a Leinì l’officina ModuloVentisei apre le porte alla seconda edizione del progetto espositivo con undici artisti e un omaggio a Sergio Ragalzi, coinvolgendo anche la vicina Cimi 

Promossa da Intesa Sanpaolo con la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, la mostra di Daniele Ratti apre un ambiente permanente dedicato all’arte e sostiene, con i ricavi del catalogo Allemandi, le campagne Life is Pink e Life is Blu contro i tumori femminili e maschili

Per l’evento esclusivo ideato dalla K11 Art Foundation, l’artista cinese ha presentato l’installazione Upward to the Moon e Taiko realizzato NFT dedicati ai partecipanti. Tra i partner anche Maserati, Hypebeast e Helinox

Per il quinto appuntamento della serie di approfondimenti dedicati alle mostre della 15ma edizione di Cortona on The Move, un focus su «Cronache d’acqua – Immagini dal Sud Italia»

Addio ad Agnes Gund | Rosalba Cignetti

Addio ad Agnes Gund | Rosalba Cignetti