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Gaspare Melchiorri
Leggi i suoi articoliIl 17 maggio è stato fatto un passo importante verso il riconoscimento internazionale della Via Francigena italiana: nell’ambito del quarto Festival delle Regioni, tenutosi a Venezia tra il 17 e il 20 del mese, è stato firmato il protocollo d’intesa tra il Ministero italiano della Cultura e le 7 regioni italiane attraversate dal celebre itinerario (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio) per sostenere la candidatura della Via Francigena nel tratto italiano dalla Valle d’Aosta al Lazio per la sua iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.
A siglare il documento sono stati Marina Chiarelli, assessore al Turismo e alla Cultura della Regione Piemonte, Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana e capofila del progetto, Giancarlo Righini, assessore della Regione Lazio, Roberta Frisoni, assessore della Regione Emilia-Romagna, Francesca Caruso, assessore della Regione Lombardia, Marco Bucci, presidente della Regione Liguria, e Renzo Testolin, presidente della Regione Valle d’Aosta.
Il protocollo è stato sottoscritto alla presenza del ministro della Cultura Alessandro Giuli e del presidente Aevf (Associazione Europea Vie Francigene) Francesco Ferrari. «Questa candidatura è un segnale forte di quanto la Francigena sia un valore non solo storico, ma attuale: un asse europeo di dialogo tra popoli, religioni e culture, che unisce passato e futuro», ha dichiarato il ministro Giuli.
«La presentazione del Protocollo di Intesa per la candidatura della Via Francigena italiana a Patrimonio Mondiale Unesco rappresenta non soltanto un obiettivo strategico per il Ministero della Cultura, ma anche un esempio virtuoso di cooperazione interistituzionale fra Stato e Regioni», ha aggiunto. La Via Francigena è oggi un simbolo di turismo lento e sostenibile. Promuove la riscoperta dei borghi medievali, delle aree interne e delle tradizioni enogastronomiche locali, attirando ogni anno migliaia di camminatori italiani e internazionali.
Il riconoscimento Unesco rappresenta non solo un’importante tutela del percorso, ma anche una grande opportunità di rilancio per l’intero territorio, incentivando progetti di valorizzazione, accoglienza e promozione culturale lungo tutto il tracciato. L’iter di candidatura alla lista del Patrimonio Unesco della Via Francigena italiana segue un percorso definito dalla redazione di documenti tecnico-scientifici. Per questo progetto il Ministero della Cultura ha approvato nel 2022 uno stanziamento di 1,1 milioni di euro finalizzato alla costruzione del dossier di candidatura, attribuendolo alla Regione Toscana in quanto capofila.
La prossima tappa necessaria ad ottenere il riconoscimento internazionale prevede che entro il 15 giugno la Commissione nazionale italiana per l’Unesco valuti il dossier di candidatura che, in caso di approvazione, verrà presentato dall’Italia al Centro del Patrimonio dell’Unesco per la sua valutazione preliminare entro il 15 settembre.
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