Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Veronica Rodenigo
Leggi i suoi articoliVenezia. Nella Venezia del 2015 accade ancora che in occasione di una delle poche iniziative culturali dedicate alla collettività, l’Art Night, organizzata dall’Ateneo di Ca’ Foscari con aperture prolungate dei musei ad accesso gratuito, spettacoli, performance e concerti, migliaia di persone non riescano più a fare ritorno nell’entroterra.
A piazzale Roma, sabato 20 giugno, la gente ha atteso per ore sino a tarda notte gli autobus del servizio pubblico. Molti, tra litigi e tafferugli non sono riusciti neppure a salirvi; altri vi si sono ammassati e qualcuno è anche stato colto da malore.
Del resto nella stazione di Santa Lucia poco dopo le 23 i collegamenti su rotaia del servizio regionale sono sostituiti da autocorse, ma in situazioni così «singolari» può accadere che anche raggiungere Mestre diventi avventura impossibile.
All’indomani dello scandalo le pagine dei quotidiani locali riportano cronache indecorose e lettere aperte di sfortunati pendolari.
Il presidente dell’Actv (l’azienda di trasporto locale), seppur scusandosi, dichiara di non esser stato informato della notte bianca veneziana (dopo cinque anni di reiterato successo!).
Ca’ Foscari, cui certo non spettano le responsabilità di un assessorato alla mobilità, in una nota di dispiacere per l’accaduto garantisce «la più fattiva disponibilità nell’unire le forze al fine di migliorare l'organizzazione dei trasporti e della logistica».
Infine il neosindaco Luigi Brugnaro, che come azione prioritaria si è premurato di ricevere a Ca’ Farsetti la sua stessa squadra di basket, l’Umana Reyer e il Venezia calcio, a fatti accaduti afferma sulle pagine della «Nuova Venezia»: «Occorre rendere flessibile l'organizzazione del Comune e delle aziende partecipate. Sabato sera sarebbe servita quella centrale operativa che io chiedo da tempo: Questa città è speciale e in modo speciale va gestita. Occorre tirarci su le maniche subito, abbiamo sbagliato, impareremo. Io che ora ho la responsabilità, chiedo scusa e imparo rapidamente».
Insomma, perché prendersela tanto, verrebbe da chiedersi. Dopotutto, cronache di ordinaria emergenza lagunare.
Poter fruire d’una notte veneziana però dovrebbe rimanere sempre e comunque un diritto e mai un privilegio.

Folla per l'Art Night veneziana
Altri articoli dell'autore
Una personale dell‘artista serbo tra Venezia e Milano, frutto della collaborazione tra BUILDING Gallery e Fondazione Giorgio Cini.
A Venezia, tra le sedi di Palazzo Bembo, Palazzo Mora e Giardini della Marinaressa, 207 partecipanti da 52 Paesi danno vita alla settima edizione della mostra «Time Space Existence»
Il nuovo corso delle Procuratie Vecchie prende il nome di San Marco Art Centre, con un programma che abbraccerà le arti visive, l’architettura, la moda, la tecnologia e il cinema
L’energia caotica della città è sempre positiva, ma servono una maggior collaborazione tra istituzioni pubbliche e private e più attenzioni ai trasporti, alle soluzioni abitative anche per i semiresidenti, alle fragilità strutturali e all’equilibrio fra tutela e accessibilità. Ne parlano la direttrice della Peggy Guggenheim Collection e l’ex direttrice delle Gallerie dell’Accademia