Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Gaspare Melchiorri
Leggi i suoi articoliIl 27 novembre, dopo quattordici anni di lavori di ristrutturazione e ammodernamento, a Bayonne (in Nuova Aquitania, a una trentina di chilometri dal confine spagnolo) ha riaperto il Musée Bonnat-Helleu. Chiuso dal 2011, in questo lungo periodo il museo ha intrapreso una ristrutturazione completa, raddoppiando la sua superficie fino a raggiungere i 4mila metri quadrati di esposizione.
Parallelamente, è stato avviato un programma di riallestimento delle opere: ogni pezzo è stato inventariato, pulito, valutato e, quando necessario, restaurato da specialisti autorizzati. Un grande patio, una galleria coperta e dei lucernari, progettati dagli architetti Bochet-Lajus e Pueyo, hanno trovato una sintesi tra architettura contemporanea e patrimonio storico.
Nel 1891, il pittore Léon Bonnat (1833-1922) fece un gesto generoso nei confronti della sua città natale, lasciandole in eredità gran parte delle sue opere e circa 1.800 disegni, che coprivano secoli di creazione, dall’antichità all’Ottocento. Arricchì inoltre questo nucleo con un lascito di opere contemporanee, in particolare di arte impressionista.
Per ospitare questi tesori, l’architetto Charles Planckaert progettò un edificio tra il 1896 e il 1901, inaugurato nello stesso anno. Il luogo ospitava allora un museo naturalistico, una biblioteca e un archivio. Nel 1976 divenne esclusivamente un museo delle Belle Arti, prima di assumere nel 2011 il nome di Musée Bonnat-Helleu, in omaggio al pittore e incisore Paul Helleu, la cui figlia lasciò a sua volta in eredità un importante insieme di opere.
Il Musée Bonnat-Helleu ospita oggi un vasto patrimonio artistico: dipinti, disegni, sculture, oggetti d’arte e archeologici che ripercorrono la storia della creazione europea. Tra i pezzi emblematici figurano il «Ritratto di Léon Bonnat» di Edgar Degas, il «Trittico di Bayonne» di Henri Zo, il «Ritratto del tenente Dieudonné» di Théodore Géricault, «Adamo ed Eva», un disegno attribuito a Michelangelo Buonarroti, o ancora il «Ritratto del duca di Benavente», realizzato da El Greco.
Il gabinetto delle arti grafiche raccoglie da solo più di 3.500 disegni di maestri come Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello, Dürer, Rubens, Rembrandt, Poussin o Watteau. Grazie alle acquisizioni comunali e alle successive donazioni (Bonnat, 1922, Personnaz, 1937, Howard-Johnston, 1989 e 2010, Petithory, 1992) la collezione conta oggi circa 7mila opere.
L'ingresso è gratuito per gli abitanti di Bayonne durante il primo mese di riapertura. Successivamente, il biglietto costerà 11 euro.
Altri articoli dell'autore
Sul sito in cui ora sorgono le Houses of Parliament, nel Neolitico scheggiavano le selci e praticavano caccia e pesca su un’isola ghiaiosa; nel Mille vi eressero un Palazzo reale; nel Millecento era un luogo in cui si ospitavano cerimonie di Stato
Al tradizionale allestimento natalizio nel Museo Diocesano Carlo Maria Martini si aggiungono quest’anno tre nuove figure e due quinte sceniche, rinvenute sul mercato antiquario e sottoposte a un’opera di conservazione
Intanto «Le Monde» ha scovato un rapporto del 2018 dei gioiellieri Van Cleef & Arpels che sottolineava le criticità delle condizioni di sicurezza del Louvre, e individuava un punto debole proprio nel balcone utilizzato dai ladri
Il presidente dell’Agenzia del turismo culturale della capitale degli Emirati Arabi Uniti ha illustrato per la prima volta il nuovo museo, che aprirà nel 2026. Ai grandi nomi contemporanei si affiancheranno nuovi artisti da Asia, Africa e mondo arabo



