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Giraffe Lok Hei Leung, «Hong Kong is the World», 2021, Vancouver Art Gallery

Photo: Vancouver Art Gallery

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Giraffe Lok Hei Leung, «Hong Kong is the World», 2021, Vancouver Art Gallery

Photo: Vancouver Art Gallery

131 opere hanno viaggiato da Hong Kong a Vancouver per volere di un collezionista anonimo

La donazione comprende lavori di 78 artisti, spaziando per tecnica e comprendendo un arco temporale che va dagli anni Cinquanta a oggi, e rafforza il legame tra le due città

Cecilia Paccagnella

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La collezione Art Continuum Hong Kong (Achk), oggi parte della Vancouver Art Gallery, rappresenta una delle più vaste e significative testimonianze dell’arte moderna e contemporanea di Hong Kong. Assemblata nell’arco di tre decenni, riunisce 131 opere di 78 artisti e spazia dalla pittura alla fotografia, dal video alla performance, delineando un arco narrativo che va dagli anni Cinquanta alle più recenti sperimentazioni multimediali. Tra le opere chiave figurano i paesaggi fantastici di Luis Chan, le monumentali splash ink di Wesley Tongson, le ricerche sonore di Samson Young e «Glove» (1984) di Ellen Pau, pietra miliare della videoarte hongkonghese.

Il nucleo, ora custodito permanentemente a Vancouver, riflette la vitalità di una scena che ha saputo coniugare identità locale, dialogo internazionale e risposte alle trasformazioni politiche e sociali della città. Opere di artisti attivi a Hong Kong e nella diaspora, da Howie Tsui a Lam Tung Pang, contribuiscono a tracciare percorsi di migrazione e scambio culturale che risuonano profondamente con il pubblico globale.

«Vancouver è la città più asiatica al di fuori dell'Asia (circa la metà della popolazione ha origini asiatiche, Ndr), e parlare di “locale” a Vancouver implica il globale, ha dichiarato Sirish Rao, coamministratore delegato ad interim del museo e direttore del Centre for Global Asias, istituito nel 2024. Questa collezione ci permette di comprendere e contestualizzare meglio la cultura, la migrazione e lo scambio, e di raccontare storie che risuonano intimamente sia con la nostra comunità locale che con quella internazionale».

Questa donazione da un collezionista anonimo, la più ampia dedicata a Hong Kong nella storia della Galleria, rafforza l’impegno del suo Centre for Global Asias a valorizzare pratiche e prospettive asiatiche contemporanee. Come sottolineato dai direttori ad interim Eva Respini e Sirish Rao, essa amplia la capacità dell’istituzione di raccontare la complessità dell’arte del Pacifico in un contesto fortemente connesso all’Asia.

Nel 2027 la Galleria inaugurerà una grande mostra con protagoniste le opere appena ricevute, in coincidenza con il trentesimo anniversario del passaggio di sovranità di Hong Kong dalla Gran Bretagna alla Cina: un’occasione per riflettere sulle narrazioni culturali, sociali e politiche che attraversano la collezione e, con essa, la storia recente della città.

Cecilia Paccagnella, 11 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

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