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Un villaggio tradizionale sulla montagna Jingmai a Pu'er, nella provincia dello Yunnan, nel sud-ovest della Cina. Il Paesaggio Culturale delle Antiche Foreste di Tè della Montagna di Jingmai a Pu'er, nel sud-ovest della Cina, è stato tra i siti recentemente iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco. Foto Li He/Xinhua/Alamy Live News

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Un villaggio tradizionale sulla montagna Jingmai a Pu'er, nella provincia dello Yunnan, nel sud-ovest della Cina. Il Paesaggio Culturale delle Antiche Foreste di Tè della Montagna di Jingmai a Pu'er, nel sud-ovest della Cina, è stato tra i siti recentemente iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco. Foto Li He/Xinhua/Alamy Live News

13 nuovi siti nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco

Mentre la sessione del comitato di Riad entra nella seconda settimana, si è votato per proteggere siti antichi in Cina, Iran, Cisgiordania e lungo la storica Via della Seta, ma Venezia non è stata inclusa

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Tom Seymour

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Il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco ha aggiunto più di una dozzina di siti antichi o unici alla lista del Patrimonio Mondiale. Le nuove aggiunte alla lista, che offre protezione legale ai siti ritenuti di «eccezionale valore universale», si trovano in Paesi come Iran, Cina, Etiopia, Azerbaigian e il territorio palestinese della Cisgiordania. Il Comitato, composto da rappresentanti di 21 Stati membri, è riunito a Riad, in Arabia Saudita, per la sua 45ma sessione. Domenica 17 settembre, i rappresentanti hanno deciso di includere 13 nuovi siti nella lista e di estendere lo status di altri due.

Il sito archeologico di Tell es-Sultan, situato vicino alla città palestinese di Gerico, nella Cisgiordania occupata da Israele, è stato il più politicizzato dei siti inclusi nella lista. Il sito contiene testimonianze di comunità preistoriche risalenti al IX millennio a.C. Israele, in conflitto da tempo con la Palestina, ha lasciato l’Unesco nel 2019 ma ha inviato un delegato a Riad per la riunione. Il Ministero degli Esteri del Paese ha rilasciato domenica una dichiarazione, citata dal quotidiano «The Jerusalem Post», che descrive l’inclusione di Tell es-Sultan come «un altro segno dell’uso cinico dell’Unesco da parte dei palestinesi e della politicizzazione dell’organizzazione».

Tell es-Sultan si aggiunge ad altri tre siti protetti dall’Unesco nella regione: la Chiesa della Natività e il percorso di pellegrinaggio a Betlemme, il paesaggio culturale del sud di Gerusalemme e Battir e la Città Vecchia di Hebron. L’Unesco ha accettato la Palestina come Stato membro nel 2011. Nell’elenco figura anche il paesaggio culturale delle Antiche Foreste di Tè della Montagna di Jingmai, vicino alla città di Pu’er, nella provincia cinese dello Yunnan, al confine con il Myanmar. Si tratta del primo sito protetto dall’Unesco che riguarda la cultura del tè; si ritiene che i gruppi indigeni locali abbiano raccolto alberi di tè selvatici nella zona fin dalla dinastia Han (206 a.C.-220 d.C.).

Il comitato ha incluso anche 54 caravanserragli storici iraniani, una forma di hotel storico, o luoghi di ricovero lungo la strada per pellegrini o commercianti in viaggio. Esse costeggiano la rete di rotte commerciali che collegano l’Asia con l’Africa e l’Europa, in particolare la Via della Seta. I caravanserragli recentemente protetti si trovano in 24 province del Paese, che si trova di fronte al Golfo Persico e all’Arabia Saudita. In Europa, è stato inserito nell’elenco un gruppo di siti ebraici medievali nella città tedesca orientale di Erfurt. Tra questi vi è la Sinagoga Vecchia di Erfurt, un edificio in pietra del XIII secolo che illustra la vita familiare ebraica in epoca medievale.

La scorsa settimana, la commissione ha inserito nella lista anche diversi siti ucraini. La Cattedrale di Santa Sofia e il complesso monastico di Kyiv-Pechersk Lavra (il Monastero delle Grotte) a Kiev, così come l’intero centro storico della città di Leopoli, sono ora riconosciuti come a rischio. La decisione di includere questi luoghi è stata presa «a causa della minaccia di distruzione rappresentata dall’offensiva russa», si legge in un comunicato dell’Unesco. L’Unesco ha istituito la Lista del Patrimonio Mondiale nel 1978 e da allora ha inserito più di mille siti da proteggere. Tra i siti di rilievo vi sono l’Acropoli di Atene, in Grecia, e la Grande Muraglia cinese.

L’esito della 45ma sessione del comitato è stato tuttavia notevole anche per i luoghi non approvati per la protezione. Il 15 settembre i membri hanno votato contro l’idea di aggiungere Venezia alla lista del patrimonio. Questo nonostante la raccomandazione del Centro per il Patrimonio Mondiale (Whc), il segretariato permanente della Convenzione, che sosteneva che la città fosse a rischio a causa di fattori quali il turismo di massa e il cambiamento climatico.
 

Un villaggio tradizionale sulla montagna Jingmai a Pu'er, nella provincia dello Yunnan, nel sud-ovest della Cina. Il Paesaggio Culturale delle Antiche Foreste di Tè della Montagna di Jingmai a Pu'er, nel sud-ovest della Cina, è stato tra i siti recentemente iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco. Foto Li He/Xinhua/Alamy Live News

Tom Seymour, 19 settembre 2023 | © Riproduzione riservata

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