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Cindy Sherman, «Untitled #92» (particolare), 1981

© Cindy Sherman. Courtesy l’artista e Hauser & Wirth

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Cindy Sherman, «Untitled #92» (particolare), 1981

© Cindy Sherman. Courtesy l’artista e Hauser & Wirth

Cindy Sherman lancia un progetto per garantire l’integrità delle sue fotografie

Il Cslp si occuperà della valutazione delle condizioni e della sostituzione controllata delle stampe danneggiate. «Sarà un modello per altri artisti che lavorano con il mezzo fotografico», spiega la fotografa statunitense

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Tom Seymour

Museums Editor at The Art Newspaper Leggi i suoi articoli

La fotografa statunitense Cindy Sherman ha lanciato una nuova iniziativa per preservare l’integrità fisica e concettuale del suo lavoro. Il Cindy Sherman Legacy Project-Cslp, che prende il via oggi, 16 giugno, introduce un processo formale per la valutazione delle condizioni e la sostituzione controllata delle stampe danneggiate. Ospiterà anche un catalogo ragionato online. 

In una dichiarazione rilasciata a «The Art Newspaper», Sherman ha descritto il Cslp come «un meccanismo che garantirà la protezione dell’integrità del mio lavoro in perpetuo». Si tratta della prima iniziativa di questo tipo nel campo della fotografia. «Con la creazione di questo progetto, ha aggiunto Sherman, stiamo fornendo un modello per altri artisti che lavorano con il mezzo fotografico».

Secondo Margaret Lee, direttrice del Cslp, il momento del lancio riflette la preoccupazione per la fragilità dei materiali fotografici che da tempo accompagna Sherman. «Sono passati vari decenni da quando Cindy Sherman ha stampato le sue prime fotografie cromogeniche a colori, e ancora di più dai suoi primi scatti in bianco e nero, ha dichiarato Lee a “The Art Newspaper”. Ora lanciando questa iniziativa Sherman può valutare il modo migliore per adattare il suo lavoro al panorama in continua evoluzione della tecnologia di stampa fotografica». 

I responsabili dei musei hanno accolto con favore il progetto. Eva Respini, direttrice della Vancouver Art Gallery e curatrice di lunga data del lavoro di Sherman, ha dichiarato: «La materialità delle opere fotografiche ha da tempo rappresentato una sfida per le istituzioni. L’approccio di Sherman è proattivo e generoso: sta creando un precedente che altri seguiranno».

Come ha dichiarato a «The Art Newspaper» Jeff Rosenheim, curatore responsabile del Dipartimento di Fotografia del Metropolitan Museum of Art: «Questo progetto offre ai collezionisti e ai musei gli strumenti per prendersi cura delle opere di Sherman in modo adeguato al suo significato artistico. Si tratta di un intervento ponderato nell'evoluzione del rapporto tra fotografia e conservazione». E aggiunge: «Questa iniziativa ha il potenziale per dare un contributo considerevole al settore, in particolare fornendo un modello sostenibile a lungo termine per altri artisti che lavorano con il mezzo fotografico e desiderosi di adottare le tecnologie più recenti e più adatte all’archiviazione disponibili in un dato momento. E chi meglio di Cindy Sherman, una delle artiste contemporanee più celebrate al mondo, può aprire la strada a questo approccio?».

Il progetto risponde a una preoccupazione crescente nel mercato della fotografia: la conservazione a lungo termine dei materiali obsolescenti. Le prime stampe alla gelatina d’argento degli anni ’70 e le stampe cromogeniche degli anni ’80 di Sherman, nota soprattutto per i suoi autoritratti concettuali che interrogano l’identità, l’artificio e il genere, sono particolarmente suscettibili allo sbiadimento e al deterioramento. Tramite il Cslp i collezionisti possono sottoporre le sue opere a una valutazione presso una struttura di New York. Se una stampa viene ritenuta idonea, l’originale, accompagnato dal titolo, dal numero di edizione, dalla data e dalla provenienza, verrà distrutto e sostituito con una ristampa in condizioni perfette, firmata dall’artista. Ogni ristampa viene personalmente esaminata e approvata da Sherman. Il processo comporta una tassa amministrativa una tantum di 10mila dollari, più i costi di produzione e spedizione. 

«Il programma, spiega Lee, fornisce un quadro di riferimento per il lascito degli artisti che lavorano con la fotografia. Diventerà una risorsa inestimabile per approfondire la comprensione dell’opera di Cindy Sherman». Quest’ultima continua a partecipare direttamente alla valutazione delle opere presentate e alla supervisione delle ristampe. «I nostri rigorosi criteri di ammissibilità sono supervisionati dall’artista, aggiunge Lee. Ogni foto ristampata è riprodotta con colori identici a quelli della diapositiva originale in 35 mm o del negativo in bianco e nero. Ogni ristampa è trattata singolarmente e conforme ai più elevati standard stabiliti da Cindy Sherman».

La quota di presentazione è applicabile ai collezionisti privati, mentre è gratuita per le istituzioni senza scopo di lucro e i musei, che pagano solo i costi di produzione e spedizione. «Questo, afferma Lee, garantisce al pubblico il più ampio accesso possibile alle opere nelle condizioni volute dall’artista». Sherman collabora da oltre vent’anni con lo stesso laboratorio di stampa specializzato. «Il Legacy Project, prosegue Lee, è uno strumento per garantire la continuità nella trasmissione di questo sapere alle generazioni future». 

Oltre al servizio di ristampa, il Cslp svilupperà il Cindy Sherman Catalogue Raisonné, il primo archivio digitale autorizzato dell'artista. La piattaforma, ad accesso gratuito, sarà lanciata in più fasi e includerà immagini ad alta risoluzione, informazioni sulle edizioni, collezioni pubbliche, provenienza e analisi contestuale a disposizione di studiosi, curatori e collezionisti. «Il catalogo ragionato documenterà ogni opera con immagini, storia espositiva e studi accademici, spiega Lee. Pur essendo Sherman una delle artiste viventi più pubblicate, avere una documentazione completa della sua opera aprirà nuove opportunità per accademici e curatori di confrontarsi pienamente con il suo lavoro»

Secondo Lee, il Cslp potrebbe influenzare le pratiche di conservazione in senso più ampio. «Abbiamo già avuto colloqui con artisti, curatori, archivisti e collezionisti, afferma. C’è un sincero entusiasmo e si aspetta di vedere in che modo il Cslp possa influenzare le pratiche migliori nella cura del patrimonio fotografico». 

 

Cindy Sherman, Untitled Film Still #17, 1978© Cindy Sherman. Per gentile concessione dell'artista e di Hauser & Wirth

 

Cindy Sherman, Untitled #92, 1981© Cindy Sherman. Per gentile concessione dell'artista e di Hauser & Wirth.

Tom Seymour, 16 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

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