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Franco Fanelli
Leggi i suoi articoliApocalittico, visionario, profetico: la grande mostra allestita lo scorso autunno-inverno alla Tate Britain di Londra ha riportato William Blake nel ruolo che merita. L’album completo di The Book of Job (14mila euro), tumultuosa rivisitazione per immagini del celebre testo biblico, è una delle opere più rappresentative del pittore, incisore e poeta inglese ed è tra i lotti più attesi tra i 16mila proposti in sei sessioni d’asta dal 26 al 28 maggio, nella vendita di libri e grafica antica e moderna organizzata da Gonnelli di Firenze.
E se tra le sue ossessioni Blake annoverava le tre cantiche di Dante Alighieri, l’asta spazia dalla splendida Comedia con l’esposizione di Landino e Vellutello del 1578 (con base di 1.400 euro) sino all’edizione Valdonega con le illustrazioni di Dalí in una molto daliniana legatura d’artista in bronzo a sbalzo (da 2.500). Sempre in tema di visionari, da non perdere, tra i disegni, lo «Spettro d’un mugnaio fraudolento» di Alfred Kubin.
Tra le stampe antiche, nel congruo nucleo piranesiano, comprensivo delle Carceri d’invenzione, non sfuggirà agli estimatori dell’incisore, di cui cade il terzo centenario della nascita, una rarità, il libretto Lettere di giustificazione scritte a Milord Charlemont (da 5mila euro). Marcantonio Raimondi (il bulinista di fiducia di Raffaello), il Grechetto e Goya tra gli altri incisori proposti.
David Hockney, con l’acquaforte e acquatinta «Disguised as a Ghost» (2mila euro), guida invece il gruppo dei moderni e contemporanei, occasione per riscoprire le qualità incisorie anche di Boccioni. In un periodo in cui gli spostamenti sono drammaticamente limitati, ci si può infine consolare con i 150 libri a tema viaggi ed esplorazioni. La prima edizione francese della Cina (1670) di Athanasius Kircher parte da 1.400 euro, il Primo viaggio intorno al globo terracqueo di Filippo Pigafetta da 2mila.
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