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Una fanciulla on the road

Una fanciulla on the road

Stefano Miliani

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I manufatti della tomba di Plestia nel Museo Archeologico Nazionale di Ancona

 

La «fanciulla di Plestia» sepolta intorno al VI secolo a.C. tra i colli presso il valico appenninico di Colfiorito, sull’attuale versante marchigiano, era di alto rango. Ce lo dicono i bracciali, i monili, i pendenti in bronzo e le fibule, i vasi della sua tomba, esposti fino al 30 settembre nel Museo Archeologico Nazionale di Ancona e frutto di un ritrovamento «on the road». Il sepolcro è stato scoperto, insieme ad altri, mentre veniva costruita la nuova strada 77 Foligno-Civitanova Marche durante le indagini dell’ArcheoLog, associazione costituita un anno fa da Anas e dal gruppo Quadrilatero per valorizzare i reperti rinvenuti durante i lavori stradali. Il tutto sotto la sorveglianza delle Soprintendenze Archeologia dell’Umbria e delle Marche.

 

Ne parla la direttrice del museo e degli scavi sul lato marchigiano, Nicoletta Frapiccini: «Esponiamo l’unica delle sette-otto tombe trovate di cui siamo riusciti a ricomporre i vasi. Sono di una ceramica scura molto bella ma probabilmente poco cotta per cui si è disfatta a contatto con la terra. Il restauro, al quale ha contribuito il Comune di Serravalle di Chienti, è stato lungo e impegnativo anche perché i vasi erano davvero in mille pezzi». L’interrogativo è dove sistemare quanto scoperto: «Abbiamo una messe straordinaria di rinvenimenti dal Neolitico ai popoli italici, dai Romani ai Longobardi. La tomba di Plestia rappresenta quanto si dovrebbe fare in casi analoghi».

 

Stefano Miliani, 01 settembre 2016 | © Riproduzione riservata

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Una fanciulla on the road | Stefano Miliani

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