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Veronica Rodenigo
Leggi i suoi articoliVenezia. Una casa della cultura (in russo «Dom kultury», abbreviata in Dk) lungo le Zattere. La sede veneziana della moscovita V-A-C Foundation (diretta da Teresa Iarocci Mavica, recentemente nominata commissario del Padiglione della Russia alla Biennale) propone sino al 29 febbraio, nell’intervallo della sua programmazione espositiva, il suo secondo «public program» sviluppato da un team curatoriale russo e con la partecipazione di un team internazionale di giovani artisti, coreografi, musicisti.
Un’iniziativa senza precedenti nel panorama lagunare che di fatto, con un’offerta diversificata, apre le porte del palazzo alle Zattere a cittadini e a chiunque voglia fruirne. Tra piano nobile e secondo piano si alternano un cineclub (con tre cicli realizzati da registi d’avanguardia tra cui «The Event» di Sergey Loznitsa e «Nervous Translation» di Shireen Seno), «squatting» (fino al 26 gennaio), un workshop di danza come reinterpretazione del «Lago dei Cigni», concerti, uno spazio relax con poltrone sacco, uno dedicato al coworking con scacchiere, un pianoforte e persino un frigorifero, nonché una stanza in cui sono state temporaneamente collocate, secondo un approccio «ecclettico», opere appartenenti alla Fondazione (tra cui Modigliani, Schiele e Kandinsky) ed esempi di Realismo russo degli anni ’60 provenienti da una collezione privata della città di Samara.
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