Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Lucia Tito durante il restauro de «La Pietà», 1470, di Giovanni Bellini

Photo: Matteo De Fina, Museo della Città «Luigi Tonini», Rimini, per gentile concessione

Image

Lucia Tito durante il restauro de «La Pietà», 1470, di Giovanni Bellini

Photo: Matteo De Fina, Museo della Città «Luigi Tonini», Rimini, per gentile concessione

La «nuova» Pietà di Bellini da Rimini a New York passando per Venezia

Concluso il restauro realizzato da CBC con il finanziamento di Venetian Heritage, il dipinto del Museo della Città di Rimini è in mostra alla Ca’ d’Oro e da gennaio lo sarà alla Morgan Library

Veronica Rodenigo

Leggi i suoi articoli

«Ho sempre avuto più paura dei mali restauri fatti all’uso odierno che non dei danni stessi proceduti dalle ingiurie del tempo», confessava in una missiva lo storico Luigi Tonini (1807-74), direttore della Biblioteca Civica di Rimini e tra i fautori del Museo della Città a lui titolato che vanta tra le sue opere iconiche la «Pietà» (Cristo morto sorretto da quattro angeli) di Giovanni Bellini.

Il dipinto, commissionato nel 1470 con buona probabilità da Rainerio di Ludovico Migliorati, della cerchia dei Malatesta, già ai tempi del Tonini necessitava di alcuni interventi conservativi e presentava un’estesa fenditura che divideva orizzontalmente in metà la tavola. Da allora diverse operazioni di restauro si sono avvicendate interessando sia la tavola lignea e la struttura di supporto, sia la pellicola pittorica: tra le più rilevanti quelle del 1929,1949, 1969 e 2019 perlopiù in prossimità di prestiti per esposizioni temporanee. L’ultimo tassello di questa pluralità d’interventi porta la firma di Venetian Heritage che ha proposto al museo riminese di finanziare il recente restauro.

In virtù di un investimento di 45mila euro e di un accordo che, accanto a Rimini Musei, vede coinvolti la Direzione regionale Musei Nazionali Veneto e la Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro, il celebre capolavoro del Bellini è stato trasportato nei laboratori di restauro della veneziana Ca’ d’Oro, nell’attiguo Palazzo Duodo. L’intervento ad opera di Lucia Tito (CBC Conservazione Beni Culturali) ha interessato la superficie pittorica «compromessa da antiche e invasive puliture che hanno lasciato evidenti colature e abrasioni nonché da una vernice fortemente ingiallita» stesa in precedenza, come spiega la restauratrice. Insieme al ripristino della pellicola originale (e quindi dell’originaria cromia) si è anche proceduto a intervenire nuovamente sulla fessurazione centrale: dettagli quest’ultimi tutti puntualmente descritti, insieme a più ampi approfondimenti, nella pubblicazione edita da Marsilio per l’occasione.

Ora, fino al 6 gennaio, la «Pietà» è esposta alla Ca’ d’Oro in una piccola mostra-dossier (a cura di Toto Bergamo Rossi, direttore di Venetian Heritage, e Giovanni Sassu, già Direttore del Museo della Città di Rimini Luigi Tonini, ora direttore dei Musei di Cento) in relazione con il «San Sebastiano» di Andrea Mantegna per poi volare oltreoceano alla Morgan Library di New York (15 gennaio-19 aprile 2026). Infine la «Pietà» farà ritorno nel suo museo raggiunta dal «San Sebastiano» per un focus di carattere storico artistico sui rapporti tra territorio veneto e riminese.

«Questo eccezionale intervento di restauro persegue gli obiettivi della Fondazione Venetian Heritage, la quale fin dal 1999 finanzia, coordina e promuove importanti progetti di restauro, esposizioni e pubblicazioni dedicate all’arte veneta non solo a Venezia, ma anche nei suoi antichi territori, ricorda Toto Bergamo Rossi. La Pietà fu commissionata a Giovanni Bellini da un notabile riminese, anche se il maestro molto probabilmente non si recò mai a Rimini. Ciò testimonia l’importanza e la fama veneta nella seconda metà del Quattrocento della pittura veneta che veniva esportata ben al di fuori dei confini della Serenissima».

Nel frattempo la Ca’ d’Oro chiuderà al fine di completare la ristrutturazione e il riallestimento in atto finanziati da Venetian Heritage con la Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti per un importo di 8,5 milioni di euro. Riapertura prevista per maggio 2027, giusto in tempo per celebrarne il centenario.

Giovanni Bellini, «Pietà», dopo la rimozione della vernice fortemente ingiallita. Photo: Matteo De Fina, Museo della Città «Luigi Tonini», Rimini, per gentile concessione

Giovanni Bellini, «Pietà», tassello di pulitura in luce riflessa UV. Photo: Matteo De Fina, Museo della Città «Luigi Tonini», Rimini, per gentile concessione

Veronica Rodenigo, 02 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Menzione speciale alla Biennale di Architettura, ha dato la possibilità a cittadinanza e visitatori di riappropriarsi del Complesso di Santa Maria Ausiliatrice tramite l’accesso al ponteggio del restauro, musica e convivialità

Nella Galleria Civica Harry Bertoia il ciclo delle mostre dedicate ai maestri della fotografia prosegue con l’autore francese, che realizzò lavori su commissione per aziende come la manifattura di Aubusson. Nel programma di avvicinamento al 2027, quando la città friulana sarà Capitale Italiana della Cultura, anche tre fotografi contemporanei: Seiichi Furuya, Olivia Arthur e Stefanie Moshammer 

Oltre 200 eventi per 300 partecipanti provenienti da 54 Paesi. Per la IX edizione dell’appuntamento lagunare si rinnova la partecipazione delle fornaci di Murano aperte a scopo dimostrativo e con ulteriori proposte espositive

Tra settembre e dicembre  gli appuntamenti, in gran parte gratuiti, del Teatrino di Palazzo Grassi abbracciano tutti i linguaggi della contemporaneità: proiezioni, musica e performance, incontri con artisti, scrittori e studiosi, laboratori e visite speciali 

La «nuova» Pietà di Bellini da Rimini a New York passando per Venezia | Veronica Rodenigo

La «nuova» Pietà di Bellini da Rimini a New York passando per Venezia | Veronica Rodenigo