Un nuovo amico nei musei e nelle mostre: il digitale

Luana De Micco |

Dall’assistente virtuale a Caserta alle app del Louvre e di Cracovia, dall’«accompagnatore digitale» fino ai «giochi virtuali», le tecnologie si diffondono negli spazi dell’arte. Ma, avverte Florence Raymond del Palais des Beaux-Arts di Lille: «Attenti a non rendere deludente la realtà: sta a noi musei fare in modo che l’esperienza della visita resti più forte di qualsiasi proposta digitale». E per Mauro Felicori, direttore a Caserta, «la sfida è trasformare i musei in macchine comunicative. La tecnologia da temere è soltanto quella che si compiace troppo di se stessa»

Il digitale sta rivoluzionando il nostro modo di visitare i musei e in Italia questa rivoluzione passa per la Reggia di Caserta. È qui, nel palazzo reale che Carlo di Borbone volle bello come Versailles, che è nato il primo «assistente virtuale» di un museo italiano. Si chiama Borbot (nome che mescola Borbone e robot)
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