Uffizi, la strategia di Eike Schmidt

Eike Schmidt
Laura Lombardi |

Firenze. Percorsi di fruizione differenziata, nell’accesso e nella biglietteria, allo scopo di «abbandonare il sistema della galleria autogrill con ingresso unico e percorso obbligato, e permettere ai visitatori di ritagliarsi su misura la loro esperienza agli Uffizi», è quanto Eike Schmidt, direttore generale delle Gallerie degli Uffizi (comprensive quindi anche di Palazzo Pitti) intende compiere nella Galleria degli Uffizi, rivoluzionando gli spazi e concentrando al secondo piano (facendoli quindi risalire dalle nuove sale del primo piano sistemate dalla direzione Natali) i capolavori di Leonardo (col ritorno dai laboratori dell’Opificio, dopo il restauro della «Adorazione dei Magi» annunciato per Pasqua) e quelli di Raffaello, che a lui parevano troppo costretti in spazi piccoli. Questi maestri si congiungeranno dunque a Botticelli e a Michelangelo, che già si trovano al secondo piano, e anzi
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© Riproduzione riservata L'«Annunciazione» di Leonardo da Vinci rimane nella lista delle opere inamovibili degli Uffizi
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