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Tre progetti libanesi e chi li finanzia

Gareth Harris

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Beirut City History Museum
Devono ancora iniziare i lavori di costruzione del cubo di vetro da 5.500 metri quadrati progettato da Renzo Piano, che ospiterà reperti archeologici rinvenuti in città. Il progetto è stato finanziato con 30 milioni di dollari dal Kuwait ed è sostenuto anche da Solidere, la società immobiliare (fondata nel 1994 dall’allora primo minitro Rafik Hariri, padre dell’attuale premier) responsabile della riqualificazione di vaste aree di Beirut distrutte durante la guerra civile del Libano (1975-90).


BeMA - Beirut Museum of Art
I 2.780 mq del museo ospiteranno più di 2mila opere dall’inizio degli anni ’90 del Novecento al presente. Il progetto comprenderà un giardino «sommerso» e una torre totem nota come «campanile». L’organizzazione non profit Association for the Promotion and Exhibition of the Arts in Lebanon ha lanciato un’ambiziosa campagna di fundraising privata per raccogliere i fondi (di cui non si conosce l’entità) necessari per il progetto vinto nel 2016 da Hala Wardé. 


Beit Beirut
Il Beit Beirut è un nuovo complesso culturale che ha sede in un edificio neoottomano degli anni ’20, noto come «Casa Gialla», la cui immagine crivellata dai colpi di mortaio durante la guerra civile è divenuta un’icona nota a livello internazionale. La collezione del Beit Beirut comprende materiale storico che testimonia «la memoria della città», come spiega il suo architetto Youssef Haidar. Del progetto, finanziato dalla Città, non è stata ancora confermata la data di avvio.

Gareth Harris, 04 maggio 2017 | © Riproduzione riservata

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