Tre decenni in un minuto

Franco Vimercati torna alla Galleria Raffaella Cortese

Franco Vimercati, «Untitled. Sveglia», 1997
Ada Masoero |  | Milano

Nel 1995 Raffaella Cortese inaugurava la sua prima galleria con una personale di Franco Vimercati (Milano, 1940-2001), artista concettuale che si serviva della fotografia per misurare il tempo, un tempo non lineare capace di dilatarsi ed espandersi sfuggendo alle proprie leggi. La serie fotografica è il mezzo di cui si avvaleva per concentrarsi su pochi oggetti ordinari trasfigurati in entità assolute.

Dopo 25 anni la gallerista festeggia questo traguardo con una nuova mostra dello stesso autore, terza monografica dell’artista in galleria. «Franco Vimercati. Un minuto», curata da Marco Scotini, presenta nelle tre sedi di via Stradella fino al 5 dicembre una ricognizione dell’intero suo lavoro diviso per decenni (uno in ogni spazio): gli anni Settanta, Ottanta e Novanta.

Si parte al numero 7 con la sequenza cui s’ispira il titolo della mostra, «Un minuto di fotografia» del 1974, che inaugura il suo austero percorso nell’arte concettuale: tredici foto di una sveglia bloccata sulle 2 e 46. Insieme sono esposti i «Senza titolo» dello stesso decennio: quelli famosi (le bottiglie d’acqua, le piastrelle, i parquet, le tele) e quelli meno noti, come i cartoni di latte del 1978. Al numero 4 della via gli anni Ottanta, con le sperimentazioni sui formati; al numero 1 i Novanta, con le ricerche sulla messa a fuoco. Mancano deliberatamente le celebri «Zuppiere». A corredo della mostra non un catalogo, ma un libro sull’artista a cura di Marco Scotini, edito da Quodlibet.

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