Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Uno dei restauri curati dal Laboratorio di Spoleto, a Villa Farnese a Roma

Image

Uno dei restauri curati dal Laboratorio di Spoleto, a Villa Farnese a Roma

Terremoto: soldi finiti, diagnosi senza futuro

La situazione del Laboratorio di diagnostica per i Beni Culturali di Spoleto

Stefano Miliani

Leggi i suoi articoli

A Spoleto opera un Laboratorio di diagnostica per i Beni Culturali che, salvo cambiamenti, a inizio 2019 è senza futuro: i soldi sono finiti. Con Mibac, Regione Umbria, Dipartimento di chimica dell’Università di Perugia e Comune come soci, il laboratorio ideato dopo il terremoto del 1997 ha l’economista Pierre Marie Gruet come presidente, l’architetto Pio Baldi e la storica dell’arte Vittoria Garibaldi tra i suoi esperti.

Il dirigente regionale Mauro Pianesi spiega che il laboratorio ha lavorato su progetti finanziati solo dalla Regione (documentati ora in quattro volumi) tramite il Fondo governativo per lo Sviluppo e la Coesione e che per proseguire servirebbero 300mila euro.

Di qui l’assessore regionale alla Cultura Fernanda Cecchini, spalleggiata dal Comune e dall’ateneo, ha chiesto pubblicamente al Ministero di non tirarsi da parte e sostenere il laboratorio. «Grazie a tecnici e strumentazioni portatili all’avanguardia siamo gli unici in Italia in grado di compiere analisi non invasive su tutta la gamma delle problematiche senza muovere le opere», informa Gruet.

Finora, aggiunge, il centro ha analizzato un centinaio di ambienti espositivi e circa 120 opere spaziando dai crocifissi medioevali umbri ad Agnolo Gaddi in Santa Croce a Firenze, dagli affreschi di Raffaello alla Villa Farnesina a Roma fino al ’900 di Alberto Burri e altri. Non ultimo, rammenta Gruet, il laboratorio ha elaborato una «carta del rischio» su 800 monumenti umbri applicabile anche altrove. «Ma il Ministero non ha mai finanziato il centro», constata Pio Baldi.
 

Uno dei restauri curati dal Laboratorio di Spoleto, a Villa Farnese a Roma

Stefano Miliani, 22 febbraio 2019 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Sono tre le missioni impegnate con il Dipartimento delle antichità libico nel progetto sostenuto da Aliph per mettere in sicurezza, scavare, documentare, salvaguardare e restaurare i monumenti della città antica e del suo porto

L’ingegner Carlo Morosi, che coordina un gruppo multidisciplinare di professionisti per ripristinare il Palazzo arcivescovile e il Duomo della città marchigiana, fa il punto sulla situazione lavori

Un allestimento presenta circa cinquanta dipinti, sculture e oggetti devozionali sopravvissuti al terremoto che colpì il territorio umbro nel 2016, con la speranza di poterli un giorno rivedere nelle proprie sedi d’origine

La 52ma campagna dell’Università Carlo Bo di Urbino nel sito lungo la via Flaminia si concentra sullo scavo delle Grandi Terme e sulla Casa di Asclepio. A lavorarvi, anche 15 studenti texani

Terremoto: soldi finiti, diagnosi senza futuro | Stefano Miliani

Terremoto: soldi finiti, diagnosi senza futuro | Stefano Miliani