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I danni provocati dal sisma a Pescara del Tronto in un fotogramma di un servizio andato in onda sul Tgr Marche

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I danni provocati dal sisma a Pescara del Tronto in un fotogramma di un servizio andato in onda sul Tgr Marche

Terremoto nel centro Italia, i primi danni

Doppia scossa nella notte nella zona appenninica tra Lazio, Marche e Umbria. Morti e feriti. Da un primo bilancio sul patrimonio artistico danni registrati ad Amatrice, San Benedetto di Norcia e ad Arquata nell’ascolano. Assisi e L’Aquila intatte

Stefano Miliani

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Varie città. La duplice scossa di terremoto che nella notte che alle 3.36 e poi alle 4.36 ha colpito l’Italia centrale ed è stata avvertita dal Veneto fino alla Campania ha provocato 38 morti, qualche centinaio di feriti e diversi dispersi. Il bilancio è come logico provvisorio.
La prima scossa di magnitudo 6.0 ha avuto come epicentro i dintorni di Accumoli, in provincia di Rieti, e un ipocentro ad appena quattro chilometri di profondità. La seconda scossa ha avuto una magnitudo 5.4 ha avuto come epicentro la zona tra Norcia (Perugia) e Castelsantangelo sul Nera (Macerata) e l’ipocentro è stato registrato a 8,7 chilometri di profondità. È quindi la fascia appenninica umbro-laziale-marchigiana l’area maggiormente interessata dal sisma.

Nel Lazio il borgo di Amatrice è stato severamente colpito. In Umbria si registrano crolli nella chiesa di San Benedetto di Norcia, dove avrebbe riportato lesioni anche il campanile, e sono state danneggiate le mura medioevali. A Castelluccio di Norcia compromesse sicuramente alcune abitazioni. Dalla Basilica di Assisi invece, che fu gravemente ferita dal sisma del settembre 1997, al momento, non arrivano notizie di danni. Il sito dei francescani riferisce che il capo restauratore Sergio Fusetti ha compiuto un sopralluogo e non ha notato elementi di allarme. Ma la paura c’è stata.

Nelle Marche il sisma è stato avvertito con molta forza. Anche qui il ricordo è andato al terremoto del 1997. L’ascolano, nella zona più interna, è l’area più colpita. Da un primo bilancio è stato colpito severamente il borgo di Arquata del Tronto, che ha una rocca duecentesca, e la sua frazione Pescara (da non confondersi con la città abruzzese). È inoltre crollata, ad Amandola in provincia di Fermo, la punta del campanile della chiesa di San Francesco, edificio della prima metà del Trecento completato da una facciata romanica con brani gotici nel 1430.

Anche in Abruzzo,  a L’Aquila hanno sentito nitidamente e con terrore le scosse telluriche. Inevitabile ripensare al devastante sisma del 6 aprile 2009 ma non si registrano al momento feriti né sembra ci siano danni alle cose e al patrimonio artistico.
Il Ministero dei Beni culturali nel frattempo ha messo in allerta e a disposizione i tecnici dei «Caschi blu della cultura» con il comando Tutela del patrimonio culturale dei carabinieri, organismo creato per salvare l'arte in guerra in Medio Oriente. Nei borghi colpiti i tecnici potranno però entrare in azione e verificare lo stato dei danni una volta concluse le operazioni di emergenza per salvare le persone e mettere almeno in sicurezza i borghi.

Là dove il sisma ha più colpito «sono già presenti i carabinieri dei tre comandi regionali per la tutela del patrimonio, fa sapere una nota di via del Collegio Romano, che stanno provvedendo a una prima verifica e valutazione dei danni e la messa in sicurezza del patrimonio culturale anche al fine di prevenire sottrazioni dolose». L’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro «ha già elaborato l’elenco dei beni di interesse culturale presenti nel territorio».

Domani, giovedì 25, si riunirà l'unità di crisi del Mibact per decidere come intervenire, chi inviare e dove, e fare un quadro di quanto è successo a monumenti e opere d'arte.
 

I danni provocati dal sisma a Pescara del Tronto in un fotogramma di un servizio andato in onda sul Tgr Marche

Detriti e calcinacci nella chiesa di Norcia

L'altare della chiesa di Norcia dopo il sisma di stanotte

Stefano Miliani, 24 agosto 2016 | © Riproduzione riservata

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