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Tecnosurfista in jeans

Federico Florian

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Video e dipinti del thailandese Korakrit Arunanondchai

Korakrit Arunanondchai, trentenne artista thailandese di base a New York, è l’incarnazione del nativo digitale. Ossessionato da droni e video-clip, fa un «surfing» spericolato nella storia dell’arte. Nei suoi video combina immagini e idee secondo la logica della libera navigazione sul web. Nelle sue opere connette universi culturali tra loro distanti (l’Oriente, da dove proviene, e l’Occidente, dove si è trasferito) con la facilità e l’economia di un volo low cost intercontinentale. Il Museion dedica a questo originale artista una densa mostra personale, visitabile fino all’11 settembre. Il percorso espositivo è introdotto, al piano terra, da tre grandi «History Paintings», dipinti su tela di jeans su cui Arunanondchai interviene in più tempi, sovrapponendo stampe digitali delle medesime tele nel precedente stato di combustione: un brillante sodalizio tra Action Painting e Photoshop, tra cultura alta ed estetica pop digitale.

Cuore dell’esposizione è il quarto piano del museo altoatesino, dove un ambiente immersivo (speciali pellicole trasformano le facciate di vetro in superfici colorate) fa da cornice al video «Painting with History in a Room Filled with Men with Funny Names 3», che i visitatori possono vedere adagiandosi su cuscini di jeans. Epilogo di una serie di tre film, che insieme compongono una sorta di videoromanzo di formazione su un pittore di denim (alter ego di Arunanondchai), l’opera si nutre di appropriazioni e remixaggi, che conferiscono alla narrazione un’irrequietezza dal sapore epico. Accompagnano il video installazioni inedite, create con tecniche di assemblaggio e combustione, oltre a nuovi lavori prodotti appositamente per Museion: i «Dirty Boxes» (scatole sporche), pannelli verticali composti da strati di frammenti di androidi e robot.

Federico Florian, 19 luglio 2016 | © Riproduzione riservata

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