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Tanti nuovi grandi maestri

Alle vendite internazionali contesissimi Mollino, Scarpa, Lalanne e (più di tutti) i fratelli Giacometti

Carla Cerutti

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Tra i nomi di spicco che hanno dominato le ultime aste internazionali di design figurano quelli di Carlo Mollino, Carlo Scarpa, Claude Lalanne, Alberto e Diego Giacometti. Di Mollino, Phillips a Londra, il 26 aprile, ha battuto fino a 281.500 euro una coppia di sedie disegnate dall’architetto nel 1951 per la casa editrice Lattes. A Scarpa e ai suoi vetri per Cappellin e per Venini, Christie’s a New York, il 4 maggio, ha dedicato un’asta monotematica offrendo 88 pezzi, provenienti da una collezione privata europea, esitati per un totale di 2.221.800 euro: il prezzo più basso, 1.140 euro, è stato pagato per un posacenere con pestello, il più alto, 215.500, per una coppa ovale a murrine corallo e nere, con inserto di murrine bianche, del 1940 ca. Claude Lalanne, come il consorte François-Xavier, continua a mietere successi: da Christie’s a Parigi, il 16 maggio, ha spuntato 398.500 euro per una balaustra, in puro neo-liberty, in bronzo dorato e rame nel 1981 su commissione della stilista Krizia per una scala della sua abitazione milanese e, nella stessa tornata, una specchiera, altrettanto floreale, pezzo unico del 1987 per la principessa Jeanne-Marie de Broglie, ne ha ottenuti ben 458.500, raddoppiando la stima minima. Infine arriviamo alla coppia Giacometti, attualmente la più ambita dal collezionismo internazionale.

Phillips a Londra, il 26 aprile, ha aggiudicato per 2.408.700 euro un lampadario in gesso a elementi conici di Alberto Giacometti, pezzo unico realizzato intorno al 1954 appositamente per l’editore Tériade e una sua lampada da tavolo in bronzo «Tête de femme», disegnata nel 1937 e proveniente dalla collezione di Lauren Bacall, nonostante la fusione più tarda è stata venduta per 514.700 euro. Nulla a confronto dei 5.707.500 euro pagati a New York da Sotheby’s, il 16 maggio, nell’asta serale di impressionisti e moderni, per la monumentale «Bibliothèque de l’île Saint-Louis» ideata da Diego Giacometti tra il 1966 e il 1969 appositamente per l’abitazione parigina dell’editore e collezionista Marc Barbezat: in legno, metallo e bronzo, è il lavoro più grande mai realizzato dall’artista, un vero e proprio «manifesto» della sua creatività. Sempre da Sotheby’s, ma a Parigi, il giorno dopo (il 17) è stata battuta un’asta interamente dedicata a Diego Giacometti: 27 lotti, tutti venduti per un totale di 5.520.375 euro, il 90% al di sopra della stima massima.

La motivazione di offerte così elevate risiede soprattutto nell’esclusività di alcuni top lot, come già verificatosi in occasione dell’asta Givenchy battuta a Parigi da Christie’s lo scorso 6 marzo (cfr. n. 374, apr. ’17, p. 72). Infatti, il paravento «Les animaux rois», in legno e bronzo, aggiudicato a 727.500 euro, faceva parte di una serie di quattro appositamente realizzata nel 1984 per l’appartamento di un collezionista parigino, una delle ultime importanti commissioni portate a termine dallo scultore prima di morire. A seguire, è stato battuto a 607.500 euro il tavolo basso «Carcasse à la chauve-souris», realizzato nel 1982 per una casa privata nel sud della Francia, e una coppia di poltrone «Tête de lionne» del 1980 ca, probabilmente a causa del singolare supporto a «V» delle traverse anteriori e posteriori, ne hanno spuntati 559.500, contro una stima di 200-300mila.

Carla Cerutti, 06 giugno 2017 | © Riproduzione riservata

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