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Kiki Kogelnik, «Testa bizantina», 1996

Courtesy Bonhams

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Kiki Kogelnik, «Testa bizantina», 1996

Courtesy Bonhams

Il design protagonista in asta a Parigi e Londra

Le vendite di Bonhams e Phillips hanno messo in luce il successo del design del ’900, con ottimi affari per Lalanne, Sottsass, Scarpa e Royère. Anche gli italiani hanno registrato risultati particolarmente positivi

Carla Cerutti

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Il mese di aprile si è concluso con due aste internazionali importanti: Bonhams Cornette de Saint Cyr a Parigi il 29, Phillips il 30 a Londra. La prima vendita comprendeva un centinaio di lotti, soprattutto vetri Art Nouveau, Déco e Murano, oltre ad arredi di designer francesi e italiani. Tra i top lot non poteva mancare una lampada da tavolo «Échassier» (Trampoliere) in bronzo patinato, rame patinato e vetro opalino, disegnata da François-Xavier Lalanne nel 1994 ed editata da Artcurial, venduta per 63.900 euro (stima 50mila-70mila), accanto a un importante divano in pelle e ottone progettato da Paul Dupré-Lafon intorno al 1929 e aggiudicato per 70.250 euro. Tra le opere in ceramica, da segnalare un Totem «Chocolat» disegnato nel 1994 da Ettore Sottsass e realizzato da Mirabili nel 2004: firmato, intitolato e numerato in ceramica smaltata, formica e truciolato, è stato esitato per 28.160 euro. Tra i vetri, l’aggiudicazione più alta è spettata alla scultura «Testa bizantina» in vetro di Murano a grandi murrine colorate, ideata dall’artista austriaca Kiki Kogelnik e realizzata dallo Studio Berengo nel 1996: offerta con una stima di 20mila-30mila euro, è stata battuta fino a 35.840. I 25 lotti provenienti dalla collezione milanese di Paolo Kahlberg, e comprendenti opere di Carlo Scarpa, Paolo Venini, Flavio Poli, Napoleone Martinuzzi ed Ercole Barovier, sono rimasti invece tutti invenduti tranne uno, forse a causa delle stime eccessivamente alte.

Carlo Scarpa, plafoniera, circa 1935. Courtesy Phillips

L’asta londinese battuta da Phillips il 30 ha totalizzato 3.5 milioni di sterline, con tassi di vendita pari al 97% in valore e al 94% per lotto. La vivace partecipazione di collezionisti provenienti da oltre 42 Paesi ha premiato numerosi lotti, tra cui il «Leopard Couch» di Judy Kensley McKie, pezzo unico del 1983 in mogano honduregno sbiancato con decorazioni pirografate, venduto per 177.800 sterline superando ampiamente la stima di 100mila-150mila, e una rara plafoniera di Carlo Scarpa per Venini del 1935 circa, in vetro a mezza filigrana e rame, aggiudicata per 165.100 sterline surclassando la stima di 40mila-60mila. Il design italiano ha, di fatto, ottenuto risultati particolarmente positivi, con pezzi di rilievo, tra cui un raro barattolo con coperchio in terraglia smaltata con decoro graffito di Ettore Sottsass per Bitossi del 1959, che ha quasi triplicato la stima iniziale andando al maggior offerente per 120.650 sterline (stima 45mila– 65mila). Aggiudicazioni al di sopra delle aspettative sono state raggiunte anche da Carlo Bugatti, Gio Ponti, Osvaldo Borsani, Guglielmo Ulrich, Afra e Tobia Scarpa, Gino Sarfatti e Max Ingrand. Tra gli esiti più significativi del design francese, due opere di Jean Royère si sono classificate tra i top lot: il tavolo basso «Ondulation» del 1947 circa, in metallo laccato e pietra calcare di Comblanchien, battuto a 165.100 sterline (stima 60mila– 80mila) e la sinuosa applique a 10 bracci «Bouquet» del 1950 circa, in metallo laccato, venduta per 107.950 sterline (stima 40mila-60mila). Il grande tappeto squisitamente Déco di Ivan da Silva Bruhns ha raggiunto un valore tre volte superiore rispetto alla stima iniziale (40mila-60mila), andando al maggior offerente per 127mila sterline, mentre tra i designer nordici ha spiccato Josef Frank con l’elegante cabinet «Flora», realizzato a Stoccolma nel 1965 su un progetto del 1938 e battuto per 101.600 sterline, raddoppiando la stima massima.

François-Xavier Lalanne, lampada da tavolo «Échassier», 1994. Courtesy Bonhams

Carla Cerutti, 05 maggio 2025 | © Riproduzione riservata

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