Sul Palatino riapre la Domus Transitoria
È il teatro ninfeo dove Nerone si rifugiava per fuggire dal caldo

La storia della Domus Transitoria, il primo palazzo di Nerone sul Palatino, è breve e da subito costellata di spoliazioni e saccheggi: il 12 aprile, dopo circa 60 anni, riapre il teatro-ninfeo, conosciuto anche come Bagni di Livia, uno «specus aestivus» dove Nerone si rintanava per fuggire dal caldo. Breve perché, con il pretesto dell’incendio del 64 d.C., l’imperatore dopo neanche quattro anni vi costruì sopra una dimora ancora più sfarzosa, la Domus Aurea, che dal Palatino si estendeva fino al Colle Oppio, dove è opinione diffusa furono riutilizzati i meravigliosi pannelli parietali e pavimentali in opus sectile che la rivestivano.
«Interrotti i getti d’acqua delle fontane e asportati i marmi colorati, una colmata di terra e detriti fu gettata dall’alto nel grande cortile centrale trasformato in piano di fondazione della nuova domus neroniana», spiega l’architetto Maria Maddalena
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