Il progetto di Jason deCaires Taylor nel Padiglione di Grenada. Foto di Jenny Dogliani

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Il progetto di Jason deCaires Taylor nel Padiglione di Grenada. Foto di Jenny Dogliani

SPECIALE BIENNALE DI VENEZIA Giallo Grenada: come si assomigliano deCaires Taylor ed Hirst

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Jenny Dogliani

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Venezia si tinge di giallo. Difficile non notare la somiglianza tra l'opera di Jason deCaires Taylor nel padiglione di Grenada e il colossale progetto esposto alla Fondazione Pinault cui Damien Hirst ha lavorato negli ultimi dieci anni. Fotografo subacqueo diplomato in scultura all'Institute of Art di Londra, nato da padre inglese e madre della Guyana, deCaires Taylor ha iniziato a produrre le prime sculture sottomarine nel 2004, quando un devastante uragano decimò la barriera corallina dell'isola.
L'idea, proseguita sino a oggi, era quella di creare un museo subacqueo con sculture realizzate con una miscela di cemento per uso marino, sabbia e microsilice destinata a durare nei secoli e a diventare la base su cui fare attecchire nuovi coralli (il Museo è sorto a Lanzarote, nelel Isole Canarie, Ndr). Che si tratti di «antichi» reperti salvati dall'oblio dei fondali del Mediterraneo o di calchi di moderni abitanti dell'isola caraibica, insomma, i coloratissimi e fragili coralli non sembrano aver fatto distinzione.
Dove: «The Bridge»-417 Fondamenta Zattere, Dorsoduro

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Il progetto di Jason deCaires Taylor nel Padiglione di Grenada. Foto di Jenny Dogliani

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Jenny Dogliani, 11 maggio 2017 | © Riproduzione riservata

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