Image
Image

Speciale Art Basel: Silvia Chessa e Marco Noire, Noire Contemporary Art, Torino

Speciale Art Basel: Silvia Chessa e Marco Noire, Noire Contemporary Art, Torino

Image

Redazione GDA

Leggi i suoi articoli

Nasciamo come editori d’arte e solo più tardi abbiamo affiancato a questa attività la galleria. Continuiamo a riservare quindi un posto speciale al libro come luogo privilegiato di scoperte e dimora dell’idea. Proprio per questo, il nostro progetto per Art Basel presenta una panoramica dagli anni Settanta ad oggi del libro d’artista. In questi ultimi anni si è verificato un crescendo d’interesse verso questa tipologia di pubblicazioni, e dunque siamo fiduciosi. Riteniamo di aver allestito una mostra che potrebbe benissimo essere presentata in una sede museale.


Com’è cambiata Art Basel? 
Abbiamo iniziato a partecipare ad Art Basel negli anni Ottanta e, ovviamente, nel tempo è cambiata moltissimo, come del resto sono cambiati il suo pubblico e il suo mercato. Un rilevante mutamento è stata l’introduzione, ad esempio, della sezione di «Art Unlimited». Art Basel è senz’altro uno degli appuntamenti più importanti, sicuramente è la fiera maggiormente attenta al panorama internazionale.
 

Redazione GDA, 10 giugno 2017 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Al MoMA la retrospettiva della pioniera della performance che si vorrebbe rivedere più volte

Le due importanti città-stato etrusche sono gemellate idealmente da ieri

La nuova mostra dell’artista canadese negli spazi di Basement Roma trasforma lo spettatore in un «personaggio giocante» di un videogame

Quattromila iscritti nei primi due anni sono il segno del successo legato al binomio cultura e inclusione sociale, in un Paese dove c’è bisogno di sostenere la fotografia

Speciale Art Basel: Silvia Chessa e Marco Noire, Noire Contemporary Art, Torino | Redazione GDA

Speciale Art Basel: Silvia Chessa e Marco Noire, Noire Contemporary Art, Torino | Redazione GDA