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Luana De Micco
Leggi i suoi articoli«Donne di Algeri» di Eugène Delacroix è tornato nella Salle Mollien del Louvre dopo il restauro presso il Centre de recherche et de restauration des musées de France: «Il dipinto era ben conservato. Era invece insoddisfacente il suo stato di presentazione. Il problema era costituito dagli strati di vernice spessi e ossidati che gli conferivano una patina gialla, osserva Sébastien Allard, direttore del Dipartimento delle Pitture al Louvre. Lasciarlo com’era, sarebbe stato come tradire Delacroix».
Il Louvre ha avviato il restauro delle opere di grande formato del pittore romantico nel 2019 dal «Massacro di Scio» (1824). «Ora possediamo un livello di conoscenza storica e scientifica dell’opera di Delacroix sufficiente a realizzare gli interventi», aggiunge Allard, che aveva cocurato la mostra al Louvre del 2018.
La tela è stata realizzata da Delacroix nel 1834 sulla base degli schizzi del suo viaggio in Nord Africa. Era entrata nelle collezioni reali e nel 1874 al Louvre. «Il quadro non è mai stato reintelato ed è sul suo supporto originario, cosa rara, spiega la restauratrice Bénédicte Trémolières. Per assottigliare gli strati di vernice ho proceduto in modo progressivo, utilizzando un solvente leggero. A mano a mano ho potuto ammirare la finezza della tecnica di Delacroix. Non ha trascurato alcun dettaglio, ma il risultato è di un’estrema naturalezza. E la materia pittorica è in perfetto stato».
Il restauro mette in luce il talento di colorista di Delacroix e valorizza dettagli che si erano offuscati. Il Louvre si accinge ora a restaurare «La morte di Sardanapalo» (1827). La tela è stata trasferita in una sala vicina per essere sottoposta a radiografie. L’intervento sul quadro, che è stato reintelato e ha molto viaggiato prima di entrare al Louvre nel 1921, si presenta più problematico a livello strutturale.

«Donne di Algeri» (1834) di Eugène Delacroix prima del restauro
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