Rubati o degenerati?

La trionfale tournée della collezione Gurlitt

«Figura accovacciata» Auguste Rodin, ca. 1882. Berna, Kunstmuseum. © Kunst-und Ausstellungshalle der Bundesrepublik Deutschland
Francesca Petretto |  | Berlino

Approda finalmente nella capitale la discussa collezione di Cornelius Gurlitt (1932-2014). Il titolo della mostra, allestita dal 14 settembre al 7 gennaio al Martin-Gropius- Bau, lo definisce senza mezzi termini «un mercante d’arte del Nazionalsocialismo», riferendosi in parte a lui, in parte a suo padre Hildebrand (1895-1956) da cui la ereditò, scoperta nel 2012, meravigliosa e a lungo celata agli occhi del mondo.

Degli oltre 1.500 capolavori che la compongono, provvisoriamente sotto la tutela del nuovo erede, il Kunstmuseum di Berna, 250 sono esposti a Berlino. Arte rubata dai nazisti agli ex legittimi proprietari, oppure ufficialmente confiscata a musei tedeschi perché «degenerata »? La mostra illustra lo stato di fatto del lavoro di ricerca degli esperti studiosi del Kunstfund Gurlitt, volto ad accertarne la provenienza. E viene annunciata come più completa rispetto alle due sensazionali e di
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