Guglielmo Gigliotti
Leggi i suoi articoliRoma. Dal 15 dicembre al 10 gennaio ilMuseo delle Mura Aureliane diventerà il simbolo dell’essenza e dell’assenza dell’idea di muro. Il Collettivo curatoriale Luiss Master of Art, nato come esito finale della sesta edizione del Luiss Master of Art, corso sottoposto alla responsabilità scientifica di Achille Bonito Oliva, ha concepito e organizzato una mostra, dal titolo «Sublimina», proprio sul principio dello sconfinamento nell’arte, nella vita e nella storia degli uomini: storia passata (le Mura Aureliane sono del III secolo d.C.) e presente (le immigrazioni di questi giorni attraverso muri di acqua e di indifferenza).
Le opere prescelte, tra installazioni video e sonore, foto, dipinti e sculture, sono di Marzia Migliora (sua l’opera nella foto), Liu Bolin, Silvia Camporesi, Loris Cecchini, Luca di Luzio, Kaarina Kaikkonen, H.H. LIM, Eva Marisaldi, Fiamma Montezemolo, Ariel Orozco, Alessandro Piangiamore, Pietro Ruffo, The Cool Couple, Glenn Weyant e Marco Maria Zanin. I giovani curatori che le hanno scelte sono: Caterina Appignani, Ruggero Barberi, Bin Taher Abdelfattah Jamal Mohamed, Stefania Calandriello, Marina Casale, Marianna De Vita, Martina Fantini, Sara Francescangeli, Agata Gazzillo, Viola Giannerini, Giuseppina Giummarra, Maria Sara Intoccia, Anna Carla Mastroianni, Leonardo Morfini, Piermarco Parracciani, Paola Edvige Piras, Barbara Reggio, Francesca Ruggiero, Olivia Salmistrari, Flavia Sorato, Simona Strippoli, Rebecca Terzano e Chiara Tondi.
Tutti uniti dall’idea che i muri sono sempre e solo mentali.
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