Riforma antistorica

Il balbettante (tuttavia pericolosissimo) testo di legge abbozzato non potrebbe avere altro fine se non centralizzare un potere assolutistico che oggi è reso più appetitoso da migliaia di assunzioni ormai inderogabili e da ingenti investimenti anch’essi non rinviabili

Giovanni Antonio Pannini, «Capriccio con il Pantheon e altri monumenti». Foto: Wikipedia
Carlo Accorsi |

Per definizione l’opposizione di un Governo è esterna perché a esso dovrebbe opporsi. Il paradosso di questo Governo è che al suo interno contiene anche la sua opposizione. Non basta. L’opposizione viene svolta da tutte e due le componenti politiche che sono ostili e diverse, ma avvinte da un vincolo diabolico: l’ossessione di mantenere il potere. L’improbabilità di altre alleanze le imprigiona nel loro tormentatissimo, litigioso ma indissolubile matrimonio (i grillini soffrono di più, terrorizzati di perdere il posto per la non ammissibilità del terzo mandato).

L’ossessione del potere (che induce fibrillazioni permanenti di rivalità isteriche) non solo stampella l’alleanza, ma addirittura detta le azioni di Governo che sembrano pilotate da un’unica finalità: catturare voti usando qualsiasi stravagante invenzione populista.

Perché stupirsi? Ciò che accomuna le due forze politiche sono
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata Una sala dei Musei Capitolini. Foto: Wikipedia
Altri articoli di Carlo Accorsi