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Federico Florian
Leggi i suoi articoliTheaster Gates e Nástio Mosquito alla Fondazione Prada
Dal 7 luglio al 25 settembre la sede milanese della Fondazione Prada presenta un doppio progetto degli artisti Theaster Gates e Nástio Mosquito, a cura di Elvira Dyangani Ose. Sono mostre autonome, ma concepite entrambe per coinvolgere attivamente il pubblico della Fondazione. Theaster Gates (Chicago, 1973), artista con una formazione da vasaio e urbanista, occupa il primo piano del Podium con una parziale ricostruzione dello Halsted Hadware Store, un negozio di ferramenta di Chicago, non più funzionante come attività commerciale ma utilizzato come luogo d’incontro e creazione. Gates concepisce la produzione artistica come pratica sociale; le sue installazioni mirano a rivitalizzare luoghi e aree depresse attraverso pratiche artistiche e interventi urbanistici ad hoc. «True Value», titolo dell’installazione milanese, ospita una piattaforma per dibattiti e un laboratorio artigiano, contenente opere d’arte nate dalla riconversione di oggetti preesistenti, tra cui le merci e gli utensili dell’ex negozio di ferramenta. L’oggetto, per Gates, conserva una storia, una conoscenza collettiva, riattualizzata dal suo riuso artistico. All’interno degli ambienti della Cisterna, l’artista americano espone una serie di pannelli realizzati con materiali provenienti dal pavimento della palestra di una scuola di Chicago e una selezione di lavori di piccole e medie dimensioni, tra cui una scultura africana fatta di sangue, argilla e parti animali.
L’artista angolano Nástio Mosquito, (1981) insieme allo spagnolo Vic Pereiro, ha concepito un’installazione collocata al piano terra del Podium: un ambiente religioso dotato di vetrate (reinterpretate in chiave fumettistica), un altare, un pulpito e un coro. Tentativo di decodificare la dimensione religiosa, come dimostra anche la performance nel cortile dell’edificio: l’incontro di due cori, uno gospel, l’altro gregoriano, che si avvicinano progressivamente operando una fusione sonora. Ca’ Corner della Regina, lo spazio veneziano della Fondazione, invece, ospita fino all’11 settembre «Belligerent Eyes/5K Confinement», piattaforma di ricerca sperimentale dedicata all’immagine in movimento (ideata da da Luigi Alberto Cippini in collaborazione con il regista Giovanni Fantoni Modena). Prototipo di scuola cinematografica, il progetto prevede varie fasi di discussione e ricerca, in parte aperte al pubblico, con relatori provenienti dal mondo del cinema, dell’architettura, della scienza e dell’economia.
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