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Veduta degli esterni della Fondazione Hartung-Bergman

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Veduta degli esterni della Fondazione Hartung-Bergman

Riapre la Fondation Hartung-Bergman

Dopo due anni di lavori, si riaccolgono i visitatori nella villa tra gli ulivi che Hans Hartung e Eva Bergman si fecero costruire sulle alture di Antibes

Luana De Micco

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«Gli archivi della creazione» (fino al 30 settembre) è la prima mostra temporanea della Fondation Hartung-Bergman, in Costa Azzurra, che ha riaperto le porte a maggio dopo due anni di lavori di ristrutturazione e ampliamento.

La fondazione, creata nel 1994 nella casa-atelier di Hans Hartung (1904-89) ed Eva Bergman (1909-87), conserva le opere, tele, disegni e fotografie della coppia di artisti, oltre a un ampio fondo di documenti personali, lettere, quaderni di appunti, registrazioni audio, ritagli e articoli di giornale.

I lavori hanno permesso di riallestire e aprire ai visitatori la villa tra gli ulivi, in stile mediterraneo e modernista, che Hartung e Bergman si fecero costruire sulle alture di Antibes.

Ora ospita un centro di ricerca e residenza di artisti sul modello della Villa Medici di Roma. Le mostre si tengono in un nuovo edificio progettato dall’architetto Cristiano Isnardi e destinato all’accoglienza del pubblico.

Hartung, precursore dell’Astrattismo e uno dei suoi maggiori esponenti, e Bergman, artista espressionista norvegese, s’incontrarono e sposarono a Parigi nel 1929, si separarono 9 anni dopo, per poi ritrovarsi e risposarsi di nuovo nel 1952.

Dal 1973 si stabilirono definitivamente ad Antibes. Questa prima mostra esplora la quotidianità del lavoro di Hartung e Bergman, rivelando i segreti della loro produzione artistica, i punti comuni e di dialogo, ma anche gli universi rispettivi, ognuno con la propria specificità.

Veduta degli esterni della Fondazione Hartung-Bergman

Luana De Micco, 10 agosto 2022 | © Riproduzione riservata

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