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Renoir in villeggiatura

Luana De Micco

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Auguste Renoir scoprì il piccolo borgo nella regione dello Champagne grazie alla moglie Aline Charigot, che aveva incontrato nel 1880. All’epoca il pittore impressionista lavorava nell’atelier di Montmartre e aveva già dipinto «Bal au moulin de la Galette». Aline, di 18 anni più giovane, aveva appena lasciato Essoyes per andare a lavorare a Parigi come sarta. Renoir le chiese di posare per lui e la ritrasse nel celebre «Colazione dei canottieri». Qualche anno dopo la giovane musa divenne sua moglie e la madre dei suoi tre figli. Aline, che era molto legata alla sua regione, lo convinse a scoprire il borgo natale e nel 1896 la coppia vi acquistò una dimora. Renoir vi trascorse le villeggiature in famiglia tutti gli anni, fino alla sua morte (a 78 anni, a Cagnes-sur-Mer, nel 1919).


Quasi cent’anni dopo, il 3 giugno prossimo, la Maison Renoir di Essoyes apre al pubblico. La casa è stata acquistata dal Comune nel 2012 dagli eredi del pittore e restaurata. Ha coordinato i lavori Karine Rémy, direttrice del centro culturale «Du côté des Renoir» di Essoyes, con la direzione artistica di Thierry François: «Abbiamo voluto far rivivere la casa dando l’impressione che Renoir e i suoi fossero ancora nella stanza accanto, ha spiegato Karine Rémy. La visita è una vera immersione nell’intimità della famiglia del pittore». Al piano terra si visitano il salone-atelier, dove Renoir riceveva gli amici parigini, la sala da pranzo e la cucina, dove Aline preparava i bouquet di fiori e frutta che il marito avrebbe dipinto nelle sue nature morte. Al primo piano, si visitano le tre camere da letto. Dei sondaggi effettuati nella casa hanno permesso di trovare campioni di stoffe e carta da parati fiorita. Sono state effettuate ricerche d’archivio, anche con l’aiuto degli eredi di Renoir, per restituire nel modo più fedele possibile gli ambienti come ai tempi in cui ci viveva il pittore. Alcuni mobili di famiglia sono stati conservati, altri sono stati acquistati seguendo lo stile delle case di campagna della regione del primo ’900.


La mostra «Un autre Renoir», che si tiene al Musée d’Art moderne di Troyes dal 17 giugno al 17 settembre, in collaborazione con i musei d’Orsay e Picasso di Parigi, che hanno prestato diverse tele, aiuta a conoscere meglio il legame che il pittore strinse con Essoyes. Renoir amava ritirarsi in Champagne, alla ricerca di una vita più semplice e condizioni di lavoro più serene, lontano dalla mondanità parigina. All’amica Berthe Morisot scriveva che si rintanava in campagna per «fuggire le modelle costose di Parigi». A Essoyes lavorare era più facile, i rapporti più spontanei. Renoir dipinse il borgo, la chiesa, i contadini. Aline, nel ruolo di madre e padrona di casa, fu al centro delle sue diverse «Maternità». Di Essoyes era anche Gabrielle Renard, che fece da balia ai figli del pittore dal 1894 al 1913 e fu una delle sue modelle preferite. Nel 1922 i corpi di Aline e Auguste Renoir furono trasferiti nel cimitero di Essoyes secondo le volontà del pittore.

Luana De Micco, 08 giugno 2017 | © Riproduzione riservata

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Renoir in villeggiatura | Luana De Micco

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