Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image
Image

Qui vogliamo musei integrati. Ma come?

Nel nuovo Polo per l’Immagine insieme musei civici (come la Gam) e privati come la Fondazione Fotografia

Stefano Luppi

Leggi i suoi articoli

Il Comune di Modena tramite un bando pubblico sta selezionando un direttore per il futuro Polo per l’immagine realizzato in partnership con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Il bando resterà aperto fino al 25 ottobre (informazioni su www.comune.modena.it). Tra i requisiti vi è la «comprovata qualificazione professionale ed esperienza di elevato livello nella gestione di istituti culturali dedicati specificatamente all’arte visiva contemporanea» e lo stipendio lordo sarà pari a un massimo di 85mila euro. 

La nuova istituzione, però, non esiste ancora: l’amministrazione comunale si è per ora limitata ad assicurare che sarà «un nuovo soggetto giuridico» nato dall’integrazione tra i comunali Galleria Civica d’Arte contemporanea e Museo della Figurina Panini e la Fondazione Fotografia, ente strumentale della fondazione ex bancaria modenese. Il nuovo responsabile gestirà ben sei luoghi espositivi: le sedi a Palazzo Santa Margherita (Civica e Panini) e Palazzo Montecuccoli (Fondazione Fotografia che comprende anche l’ex Fotomuseo Panini) oltre alla Palazzina dei Giardini Ducali, al Foro Boario e al Mata ex Manifattura Tabacchi. 

Restano aperti molti, forse troppi, interrogativi. Intanto osservatori ed esperti, in città e fuori, sono preoccupati per l’identità della Galleria Civica che dal dicembre 2014 (formalmente dal gennaio 2015) è priva di un direttore: all’epoca Marco Pierini, oggi a capo della Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia, se ne andò sbattendo la porta dopo un alterco pubblico con il sindaco Gian Carlo Muzzarelli. Il contratto di Filippo Maggia direttore della Fondazione Fotografia, scade invece a fine anno. Ma soprattutto si faticano a comprendere bene i termini dell’«integrazione».

Nell’istituto lavoreranno 26 persone con contratto pubblico e privato, inoltre al momento si annuncia una sovrapposizione tra i «brand» dei tre musei e il nuovo ente. Il patrimonio pubblico della Civica e del Panini sarà conferito, non ceduto, al nuovo Polo ma certo la «proprietà pubblica» dei due enti concluderà la propria storia (non la «funzione pubblica», ovviamente). Quale sarà, infine, la programmazione per il 2017? Per ora sono visibili «Versus. La sfida dell’artista al suo modello in un secolo di fotografia e disegno» alla Civica, «Lying in Between. Grecia 2016» e «Robert Rive. Photographies d’Italie» alla Fondazione e «I migliori album della nostra vita» al Museo Panini.

Stefano Luppi, 13 ottobre 2016 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Nella Chiesa di San Lorenzo sono esposte stampe perlopiù della collezione di Casa Gennari sul tema della stregoneria

A Palazzo Fava si ripercorrono i due soggiorni dell’artista in città: «Per lungo tempo considerato un episodio marginale, il caso bolognese si rivela un momento significativo nel processo di formazione e maturazione del suo linguaggio»

Nella città della Ghirlandina, promossa anche da un flusso turistico in aumento, fervono i cantieri per trasformare edifici storici in sedi culturali: in testa la sconfinata Fondazione Ago, ex ospedale del ’700 i cui lavori dovrebbero concludersi nel 2029. Quel che sembra mancare, però, è una «classe dirigente culturale», in grado di fornire coerenza e consistenza scientifica alle proposte, in rapporto anche all’importante tradizione modenese

 

Dopo aver guidato l’istituzione per oltre vent'anni e aver coordinato il sito Unesco «Cattedrale, Ghirlandina e Piazza Grande» verrà sostituita da un dirigente regionale 

Qui vogliamo musei integrati. Ma come? | Stefano Luppi

Qui vogliamo musei integrati. Ma come? | Stefano Luppi