Quando Gnoli disegnava per il teatro

Londra, 1955,  Domenico Gnoli e la scenografia per «As you like it»  © Archivio Domenico Gnoli, Roma
Luca Scarlini |

Il legame strettissimo che corre tra il teatro e l’arte italiana del Novecento viene per solito trascurato, o presentato come elemento a margine, come accade nella bella mostra su Vincenzo Agnetti a Palazzo Reale di Milano, dove poco si spiega il suo passaggio dalla scuola del Piccolo Teatro all’arte concettuale.
La Fondazione Marignoli pubblica un libro in occasione della mostra a Spoleto, che racconta gli esordi in scena di Domenico Gnoli, maestro di una figurazione fantastica, che proprio a contatto con gli attori trovò una prima via di espressione. I suoi spettacoli, nel breve giro di tempo in cui si propose come scenografo, ebbero firme illustri. Jean-Louis Barrault, a Parigi, diresse la «Belle au bois dormante» di Jules Supervielle, mentre Robert Helpmann mise in scena a Londra l’«As you like it» shakespeariano. Si tratta di una sequenza di visioni barocche, lussureggianti, rese con un
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata Domenico Gnoli, «As you like it», 1955, album, china e acquarello su carta, 23 x 30 cm © Archivio Domenico Gnoli, Roma
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