Quando fu scoperto il Laocoonte?

Una conferenza in Vaticano propone una nuova datazione per il ritrovamento della scultura

Laocoonte, Cortile Ottagono del Museo Pio Clementino, Musei Vaticani
Arianna Antoniutti |

Città del Vaticano. Nel gennaio del 1506 a Roma, in una vigna sul Colle Oppio, fu rinvenuto il gruppo marmoreo del Laocoonte, scultura ellenistica del I secolo a.C. realizzata dalla bottega rodia di Agesandro, Atanadoro e Polidoro. L’opera fu subito acquistata da Giulio II della Rovere, su consiglio di Michelangelo e di Giuliano da Sangallo, per essere collocata nel cortile ottagono del Belvedere, nucleo iniziale delle collezioni di antichità classica dei Musei Vaticani.
Domani pomeriggio, alle 16, per il ciclo «Il Giovedì dei Musei», la Sala Conferenze dei Musei Vaticani ospita un incontro proprio al Laocoonte dedicato, e in particolare alla data del rinvenimento della scultura, tradizionalmente fissata al 14 gennaio del 1506.
Nell’Archivio Storico Innocenzo III della Diocesi di Velletri-Segni, è stato difatti rinvenuto un incunabolo della Naturalis Historia di Plinio, stampato a Venezia nel 1491,
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