Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Laocoonte, Cortile Ottagono del Museo Pio Clementino, Musei Vaticani

Image

Laocoonte, Cortile Ottagono del Museo Pio Clementino, Musei Vaticani

Quando fu scoperto il Laocoonte?

Una conferenza in Vaticano propone una nuova datazione per il ritrovamento della scultura

Arianna Antoniutti

Leggi i suoi articoli

Città del Vaticano. Nel gennaio del 1506 a Roma, in una vigna sul Colle Oppio, fu rinvenuto il gruppo marmoreo del Laocoonte, scultura ellenistica del I secolo a.C. realizzata dalla bottega rodia di Agesandro, Atanadoro e Polidoro. L’opera fu subito acquistata da Giulio II della Rovere, su consiglio di Michelangelo e di Giuliano da Sangallo, per essere collocata nel cortile ottagono del Belvedere, nucleo iniziale delle collezioni di antichità classica dei Musei Vaticani.
Domani pomeriggio, alle 16, per il ciclo «Il Giovedì dei Musei», la Sala Conferenze dei Musei Vaticani ospita un incontro proprio al Laocoonte dedicato, e in particolare alla data del rinvenimento della scultura, tradizionalmente fissata al 14 gennaio del 1506.
Nell’Archivio Storico Innocenzo III della Diocesi di Velletri-Segni, è stato difatti rinvenuto un incunabolo della Naturalis Historia di Plinio, stampato a Venezia nel 1491, con numerose postille apposte su di esso dal proprietario del libro, Angelo Recchia di Barbarano (1486-1558), giurista al servizio della magistratura capitolina e della Camera Apostolica. In una delle postille, di fianco al passo che Plinio dedica al Laocoonte, Angelo Recchia aveva appuntato la data del rinvenimento della scultura: il 10 gennaio del 1506.
Ad illustrare la scoperta, introdotti da Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, saranno Alfredo Serangeli, direttore dell’Archivio Storico Innocenzo III e Luca Calenne, storico dell’arte.

Laocoonte, Cortile Ottagono del Museo Pio Clementino, Musei Vaticani

Arianna Antoniutti, 02 novembre 2016 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Presentato il decennale restauro dell’ultima delle Stanze raffaellesche in Vaticano, le cui quattro celebri scene parietali vennero portate a compimento, dopo la morte del Maestro, dalla bottega guidata da Giulio Romano e Giovan Francesco Penni. Con il soffitto, affrescato nel tardo ’500 da Tommaso Laureti, la Sala è un eccezionale palinsesto della pittura a Roma nel XVI secolo

Cinquanta candidati per la direzione di Colosseo, Museo Nazionale Romano, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Gallerie dell’Accademia e Musei del Bargello di Firenze, Musei Reali di Torino 

 

 

Alessandro Giuli l’aveva promesso e la riduzione dell’imposta per le opere d’arte è finalmente arrivata: «È la notizia che aspettavamo da anni, la incorniciamo sotto la definizione di missione compiuta»

L’Associazione per l’Economia della Cultura lancia un ciclo di conferenze sulle innovazioni delle tecnologie nel mondo della cultura

Quando fu scoperto il Laocoonte? | Arianna Antoniutti

Quando fu scoperto il Laocoonte? | Arianna Antoniutti