Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Rica Cerbarano
Leggi i suoi articoliSe c’è una città che ha avuto un profondo effetto sul mondo dell’arte negli anni ’60, questa è New York. Non è un caso che Germano Celant abbia voluto dedicarvi l’ultimo libro da lui ideato e curato, un viaggio a ritroso nel tempo, una mappatura iconografica che ripercorre i cambiamenti radicali dell’arte tra il 1962 e il ’64.
Sfogliando questo volume oversize, l’impressione è di venire catapultati in mezzo al vortice di eventi artistici, storici e politici che trasformarono la società: dalla mostra «New Realists» presso la Sidney Janis Gallery nel 1962 all’assegnazione del Gran Premio Internazionale di Pittura a Robert Rauschenberg alla Biennale di Venezia nel 1964, passando per l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy, la morte di Marilyn Monroe, i primi servizi di moda dedicati ai pantaloni femminili su «Vogue», e ovviamente la grande marcia su Washington, dove Martin Luther King Jr, nella foto di Bruce Davidson (Birmingham, 1962), pronunciò il suo storico discorso «I have a dream».
In mezzo a questo ricco itinerario di riferimenti visivi e testi di approfondimento (presenti anche interviste di Celant con Christo e Jim Dine), la fotografia gioca un ruolo fondamentale nella ricostruzione della memoria collegata a quel momento cruciale nella storia dell’arte: dal ’62 al ’64 New York fu palcoscenico di approcci rivoluzionari e fertili incontri tra artisti, curatori e galleristi, determinando lo spostamento del centro di gravità artistica dall’Europa agli Stati Uniti.
Il risultato è una pubblicazione che, attraverso la combinazione di diversi linguaggi, riesce a restituire l’atmosfera esplosiva di un periodo storico memorabile.
New York 1962-1964,
di Germano Celant, 344 pp., ill. col. e b/n, Skira, 2022, € 60

«Martin Luther King, Jr. alla conferenza stampa, Birmingham» (1962), di Bruce Davidson
Altri articoli dell'autore
Se da una parte la creazione di contenuti IA indebolisce la fiducia del pubblico nelle fotografie, dall’altra il concetto di postverità ne ha ormai eroso il potere di testimonianza e quindi di cambiamento sociale
Desiderata e criticità del settore raccontate da dieci voci under 35: è rincuorante notare come le voci siano allineate verso una concezione seria e professionale, che trascende i trend di mercato e le mode passeggere
Il lavoro del fotografo americano ridefinisce la narrazione visiva della comunità nera tra resilienza, memoria e sperimentazione. Una sua mostra è ora ospitata nel museo di Losanna
Musei d’avanguardia, festival innovativi e talenti emergenti: ecco spiegato il ruolo centrale della scena elvetica dedicata all’ottava arte