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Putinista Capitalista

Federico Florian

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Tra Espressionismo e Pop Art, la grafica di Polke

Allievo di Joseph Beuys e fondatore, insieme a Gerhard Richter e Konrad Fischer, del movimento pittorico del Realismo Capitalista, Sigmar Polke (Oels 1941-Colonia 2010) è effettivante noto ai più per l’ossessivo immaginario «capitalistico» che caratterizza i suoi primi dipinti. In tali opere, a metà tra Espressionismo e Pop Art, l’artista si prende gioco della società consumistica tedesca del dopoguerra, attingendo al microcosmo visuale della pubblicità dell’epoca, una delle fonti iconografiche da lui predilette. Pattern ricorrente nei dipinti di Polke è il tipico effetto punteggiato delle stampe commerciali sui quotidiani: motivo che rivela la fascinazione dell’artista per il medium della stampa, fondamento della sua stessa pratica.

Lo Städel Museum ospita, dal 2 marzo al 22 maggio, una retrospettiva (a cura di Jutta Schütt) dedicata alle prime opere grafiche di Polke, realizzate tra il 1967 e il 1979. In mostra una selezione di trenta lavori, portatori di caustici commenti sull’arte e la società del tempo. Prodotte tramite serigrafia e tecniche offset, le opere combinano immagini tratte da giornali a da fotografie scattate dallo stesso artista, rielaborate nelle stampe finali: tra queste «Folding Rule Stars» (1970), che mostra un righello pieghevole aperto in modo da creare una stella, o la serie «New York Beggars» (1974), che trae origine dagli scatti fatti da Polke durante un viaggio negli Stati Uniti.

L’esposizione include anche le edizioni prodotte dall’artista per la Griffelkunst Vereinigung Hamburg, l’Associazione d’Arti Grafiche di Amburgo, in cui le immagini sono accompagnate da citazioni da testi di fisica, biologia e mitologia. Conclude la retrospettiva l’opera «Large Head» (1979), in cui una sovradimensionata testa maschile viene ritratta utilizzando tecniche disparate, tra cui stampa, olio e acquarello. La mostra è una sorta di «antipasto» alla retrospettiva annunciata dal 17 aprile al 31 dicembre a Palazzo Grassi a Venezia, dove saranno esposte 75 opere tra dipinti, disegni e film.

Federico Florian, 01 marzo 2016 | © Riproduzione riservata

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