Dal retablo di San Giovanni Battista, di Bernard van Orley, la «Decollazione di san Giovanni Battista», 1514 ca. Foto © Bruce Schwarz

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Dal retablo di San Giovanni Battista, di Bernard van Orley, la «Decollazione di san Giovanni Battista», 1514 ca. Foto © Bruce Schwarz

Pieter Brueghel lascia il segno

Al Bozar una mostra di sue incisioni e una rassegna su Bernard van Orley

Per il 450mo anniversario della morte di Pieter Brueghel (1525?-69), i musei della capitale belga proporranno nel corso dell’anno mostre dedicate al grande pittore fiammingo, che si formò, visse e morì a Bruxelles. L’omaggio inizia al Bozar-Palais des Beaux-Arts con «L’immagine stampata al tempo di Brueghel» dal 20 febbraio al 26 maggio.

Brueghel, e non solo lui, in quelli che erano i Paesi Bassi meridionali, sotto il controllo spagnolo, fece ampio uso dell’incisione, non solo in quanto supporto artistico, ma anche come uno dei rari mezzi che aveva un artista all’epoca per far conoscere i suoi lavori anche al di là delle frontiere.

Il percorso crono-tematico parte nel 1500-1520 ad Anversa, dove l’arte grafica fece i suoi primi passi, crescendo poi grazie all’influenza di Dürer e del Rinascimento italiano, con lo sviluppo del «grottesco» e delle «scene di genere». Tra il 1548 e il 1570 Hieronymus Cock divenne l’editore più influente d’Europa e per lui Giorgio Ghisi realizzò le incisioni di alcuni capolavori dei maestri italiani.

È esposta tra l’altro la riproduzione di Ghisi della «Scuola di Atene» di Raffaello e opere di Frans Hogenberg, Jan Gossaert, Cornelis Massys, oltre che di Brueghel e Dürer. Nelle stesse date il museo ospita anche la mostra «Bernard van Orley. Bruxelles e il Rinascimento».

È la prima volta che le opere del pittore fiammingo (1488?-1541), al centro del passaggio tra stile gotico e rinascimentale, vicino a Dürer, Conrad Meit e Jacopo de’ Barbari, sono riunite ed esposte al pubblico, con importanti prestiti internazionali che integrano le collezioni dei Musées Royaux des Beaux-Arts, le più ricche in materia.

Van Orley dipinse quadri a tema religioso (come lo splendido trittico realizzato per la tomba di Philippe Haneton, primo segretario del Gran Consiglio di Carlo V, per la Chiesa di Santa-Gudula di Bruxelles), fu ritrattista, pittore di corte (del 1520 è il ritratto di Margherita d’Austria) e autore di cartoni per arazzi e vetrate.

Dal retablo di San Giovanni Battista, di Bernard van Orley, la «Decollazione di san Giovanni Battista», 1514 ca. Foto © Bruce Schwarz

Luana De Micco, 19 febbraio 2019 | © Riproduzione riservata

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Pieter Brueghel lascia il segno | Luana De Micco

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