Il Fondo Soulages del Musée national d’art moderne (MNAM) del Centre Pompidou di Parigi si «trasferisce» alla Fondation Pierre Gianadda per un’ampia retrospettiva aperta sino al 25 novembre e dedicata al pittore del nero profondo, oggi 98nne. Il fondo comprende 24 opere (con doni di Pierre e Colette Soulages) del periodo 1948-2002. Il Musée Soulages di Rodez, città natale dell’artista, ha a sua volta prestato a Martigny tre opere della sua collezione, realizzate in tintura di mallo di noce, del 1948, 1999 e 2003. Completano la mostra prestiti di collezioni private, con opere inedite mai esposte prima in un museo.
Il risultato è un progetto «raro» spiegano Serge Lasvigne e Bernard Blistène, rispettivamente presidente del Centre Pompidou e direttore del MNAM, nonché curatore della mostra, «perché riunire così tante opere, spesso richieste per mostre in tutto il mondo, è qualcosa di molto complicato».
È così che la Fondation Gianadda festeggia i 40 anni dalla sua creazione, il 19 novembre 1978. La mostra permette di attraversare tutte le fasi della carriera di Pierre Soulages, considerato uno dei pionieri dell’arte astratta dell’Ecole de Paris e uno dei suoi principali esponenti degli ultimi decenni. Il nero è il carattere distintivo del pittore. Fa anzi parte della sua identità: «Il nero è anteriore alla luce», sostiene.
Nel 1979 Soulages inventa l’«outrenoir», l’oltrenero, che copre tutta la tela; ciò che conta non è il nero in sé ma ciò che va «al di là del nero», il riflesso della luce sulla materia densa, monocroma e stesa con vari strumenti e ritmi gestuali.
Le opere di Soulages sono molto quotate sul mercato dell’arte. Il record mondiale per l’artista è stato registrato in un’asta del giugno 2017 da Sotheby’s che ha battuto «Peinture 162 x 130 cm, 14 avril 1962», dove il nero si associa al blu, per 6,1 milioni di euro.
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