Un render dell’orto urbano che sorgerà la prossima primavera sul tetto del nuovo Padiglione 6, progettato da Jean Nouvel, nel Parco delle Esposizioni della Porta di Versailles. © Valode&Pistre Architectesatlav-Ajn

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Un render dell’orto urbano che sorgerà la prossima primavera sul tetto del nuovo Padiglione 6, progettato da Jean Nouvel, nel Parco delle Esposizioni della Porta di Versailles. © Valode&Pistre Architectesatlav-Ajn

Parigi vuole tingersi di verde

Progetti green in tutta la città, dai tetti alle piazze pedonalizzate. È una tendenza sempre più diffusa in Francia, da Lione a Bordeaux

Luana De Micco

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Il più grande orto urbano su un tetto sta nascendo in cima al nuovo Padiglione 6, progettato da Jean Nouvel nel Parco delle Esposizioni della Porta di Versailles. La società Agropolis, che sta allestendo l’orto e lo gestirà in collaborazione con Culture en Ville, per le attività culturali nel sito, promette che sui 14mila metri quadrati di tetto a partire dalla prossima primavera 2020 si potranno raccogliere anche più di mille chili di frutta e verdura al giorno, durante la bella stagione. La coltivazione sarà realizzata in verticale con la tecnica dell’aeroponica: «La fattoria intende proporre prodotti diversificati e di qualità, ultralocali, nel rispetto dei cicli della natura, sottolinea Agropolis, e limitando al massimo l’impatto ambientale».

Parigi diventa più «green». La «sfida verde», in risposta al riscaldamento climatico, sarà anche al centro delle prossime elezioni municipali, a marzo 2020. Lo scorso giugno, anticipando la campagna per il vicino scrutinio, al quale non è ancora ufficialmente candidata, la sindaca socialista di Parigi Anne Hidalgo ha promesso di smantellare asfalto e lastricati per creare delle «foreste urbane»: degli alberi saranno piantati direttamente nella terra in alcuni luoghi emblematici della città, come la piazza dell’Hôtel de Ville o il retro dell’Opéra Garnier. Uno dei principali sfidanti della Hidalgo, Benjamin Griveaux, candidato di La République en marche (LaRem), il partito di Emmanuel Macron, insiste sulla «salute ambientale» dei parigini. Il matematico Cédric Villani, candidato «dissidente» LaRem, ha promesso a sua volta che, se eletto, sarà «il primo sindaco davvero ecologista di Parigi».

In materia di verde a Parigi c’è ancora tanto da fare e alcuni segnali mostrano l’urgenza: il 25 luglio scorso la capitale ha battuto il suo record assoluto di temperatura, 42,6 gradi. Con 21mila abitanti per chilometro quadrato, Parigi è una delle città più densamente popolate d’Europa. Stando alla classifica Senseable City Lab del 2018, solo l’8,8% della città è occupata da spazi verdi, contro, per esempio, il 21% di Ginevra e i 20,6% di Amsterdam. La città possiede solo 5,8 metri quadrati di verde in media per abitante (percentuale che sale al 14,5% se si contano anche il Bois de Vincennes e il Bois de Boulogne che, pur facendo parte del Comune di Parigi, sono fuori dalla città).

Parigi è in ritardo rispetto ad altre metropoli che hanno già fatto annunci più ambiziosi per reintrodurre la natura in città, come l’«One million trees program» di New York, lanciato sin dal 2007, o il «Plan d’action canopée» di Montreal, del 2012, per piantare 300mila alberi entro il 2025 e coprire di verde il 25% della città. Madrid ha inventato i «green bus» con il giardino sul tetto, e Milano esporta nel mondo i suoi «boschi verticali» progettati da Boeri Studio. In Francia, si è mossa prima Lione con la «Charte de l’arbre», votata nel 2000, che prevede l’introduzione di 40mila alberi entro il 2030. Anche altre città, come Bordeaux, si stanno muovendo.

A Parigi, il piano «Végétalisons la Ville», che la Hidalgo ha fatto adottare per il periodo 2014-20, prevede di piantare 30mila nuovi alberi e creare 30 ettari di giardini pubblici e 100 ettari di tetti e pareti verdi. In una recente intervista a «Le Parisien», la sindaca ha affermato di aver superato l’obiettivo e di essere già a 40 ettari. Eletta nel 2014, Anne Hidalgo è riuscita, a fatica e a forza di ricorsi, a rendere pedonale il lungosenna e a ridurre il traffico delle auto del 5%. Nel 2017 ha avviato un piano di recupero delle grandi piazze per creare più di 15mila metri quadrati di nuovi spazi verdi. La nuova place de la Nation, con l’ampio giardino centrale, è stata inaugurata a luglio.

I lavori, che spesso gli stessi abitanti le rinfacciano perché lunghi e fastidiosi, continuano in place de la Madeleine e si stanno completando in place de la Bastille. Due importanti progetti green sono stati approvati di recente. Quello firmato da Richard Rogers per il nuovo allestimento del quartiere della gare Montparnasse che entro il 2030 prevede la creazione di un bosco ai piedi del tanto criticato grattacielo, risultato della politica tutto cemento e asfalto degli anni ’70. Saranno piantati 2mila alberi su un’ampia zona che diventerà pedonale. Il «più grande giardino di Parigi» nascerà invece entro il 2024 ai piedi della Tour Eiffel, tra il Trocadero e l’École Militaire, su progetto dello studio di architettura paesaggistica dell’americana Kathryn Gustafson. Si creeranno 54 ettari di passeggiata «verde», compreso il ponte di Iéna.
 

Luana De Micco, 27 gennaio 2019 | © Riproduzione riservata

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