Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Stefano Miliani
Leggi i suoi articoliAl Museo Pieganti una mostra di Lorenzo de Carris
Esecutore di scene sacre, Lorenzo de Carris detto il Giuda (1465/66-1555) «era un pittore di qualità. Nessuno lo conosce e lo proponiamo per valorizzare il nostro patrimonio». Alessandro Delpriori motiva così «Lorenzo de Carris e i pittori eccentrici nelle Marche del primo Cinquecento», mostra aperta fino al 2 ottobre al Museo Piersanti di Matelica, di cui Delpriori è sindaco e che ha curato con Matteo Mazzalupi. «In una recensione del 1981 su Lorenzo Lotto Federico Zeri inserì intuizioni geniali sull’artista in poche righe» e anche da lì nasce l’idea della rassegna con nuovi studi in catalogo.
Il ricordo dello studioso non è casuale: «Il suo forte legame con le Marche e la mostra hanno spinto la Fondazione Zeri a organizzare qui una summer school dal 2 al 9 luglio di cui siamo felici». Questo corso specialistico su «Marche 1500. Tra protoclassicismo ed eccentrici al tempo di Perugino e di Raffaello» è curato da Anna Maria Ambrosini Massari e Andrea De Marchi e apre un ciclo annuale dell’istituto di Bologna. Quanto a Lorenzo di Giovanni detto il Giuda de Carolis o, meglio, de Carris, matelicese a lungo attivo a Macerata dove morì, prima guardò a Luca Signorelli, «poi vide Lotto e Cola dell’Amatrice che era stato con Raffaello in Vaticano» e si inserì «in un classicismo riformato della corrente raffaellesca fino a diventare un pittore antiquariale», dice Delpriori. Perché detto «Giuda»? «Non si sa. Il primo documento a chiamarlo così è del 1502. Di origine slava, il nome De Carris può suggerire il mestiere di cardatore, professione degli ebrei, ma è una pura ipotesi».
Altri articoli dell'autore
Riapre dopo il terremoto del 2016 con un nuovo ordinamento «tipologico» e con opere provenienti dalle chiese allora danneggiate. In mostra anche Giovan Battista Tiepolo e Valentin de Boulogne
Ridotta in 120mila frammenti dal terremoto del ’97, la vela di san Matteo nella crociera della Basilica Superiore è stata appena reintegrata da una proiezione in 4K
Distrutta dal terremoto e oggetto di una difficile e discussa ricostruzione è il simbolo della rinascita
Massimo Duranti, presidente degli Archivi Gerardo Dottori, propone di spostare le opere dal Museo civico di Perugia, dove sono «sacrificate», al cinema teatro Turreno, ora in ristrutturazione

