Nel Castello a riveder le stelle

Franco Fanelli |  | Rivoli

Una grande installazione composta da opere storiche di Giovanni Anselmo nella Manica Lunga: un viaggio nell’infinito e nella poesia anche se «navighiamo in un mare in tempesta e non sappiamo se e quando toccheremo terra» 

«Era un pomeriggio del 1969 e io camminavo nella campagna verso il sole che calava. Avevo con me una macchina fotografica; ogni venti passi scattavo una fotografia verso l’orizzonte al tramonto. Nel rullino c’erano venti pose e altrettante furono le fotografie che scattai. C’era un doppio motivo in tutto questo: da un lato, camminando verso Occidente prolungavo la presenza del sole; dall’altro, mi stavo muovendo come una piccola luna, che ha una sua traiettoria nello spazio, come tanti oggetti che si muovono nel cosmo».

Nasceva così una delle opere più note di Giovanni Anselmo, «Interferenza umana nella gravitazione universale». Una di quelle opere che, come altre nel lavoro dell’artista
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