Moretti apre una nuova galleria a Londra

La Moretti Fine Art s’impianta in due edifici storici contigui, risalenti al 1674 e dal 1910 dimora di mercanti di arte, situati a un indirizzo molto prestigioso, 12-13 di Duke Street nel quartiere di St James’s

L’antiquario Fabrizio Moretti
Laura Lombardi |  | Londra

Il primo luglio Fabrizio Moretti ha inaugurato una nuova sede della sua galleria a Londra, la Moretti Fine Art, in due edifici storici contigui, risalenti al 1674 e dal 1910 dimora di mercanti di arte, situati a un indirizzo molto prestigioso, 12-13 di Duke Street nel quartiere di St James’s. Il progetto di ristrutturazione, affidato allo studio di architettura e interior design Tomèf di Londra, riguarda una superficie di circa 800 metri quadrati e, pur salvando la facciata e il muro posteriore, ha portato a una quasi totale demolizione degli ambienti interni per creare un unico spazio che armonizzasse i due palazzi.

Il piano terra e il primo piano sono destinati a sede espositiva, mentre il secondo piano a uffici e a sale per riunioni. La galleria è stata concepita nei dettagli da Moretti per valorizzare le opere: l’accesso avviene in uno spazio a doppia altezza che collega visivamente il primo piano all’ingresso sottostante, mentre sul retro uno spazio simile, anch’esso a doppia altezza, spinge la luce naturale della galleria del piano terra alla biblioteca e al seminterrato.

Molta attenzione all’ambientazione dei dipinti alle pareti, per permettere di creare atmosfere diverse impiegando rivestimenti in velluto o seta dando risalto alle opere. Figlio di un antiquario, Fabrizio Moretti ha cominciato la sua carriera nel mondo del mercato dell’arte a 22 anni.

Pur essendo uno specialista di Old Masters (e avendo nella sua collezione privata Pontormo e Bernini), Moretti è diventato anche un collezionista di arte contemporanea (da Glenn Brown a Jenny Saville) e ha portato a Firenze Jeff Koons in occasione della Biennale dell’Antiquariato del 2015, come pure Urs Fischer nel 2017. «A vent’anni ero contrario all’arte contemporanea, ma poi sono cambiato, spiega. Penso che capire l’arte contemporanea aiuti a comprendere gli antichi maestri».
Veduta di uno spazio all'interno della nuova galleria londinese
A 45 anni la sua presenza nel mondo antiquario è di alto profilo (dal 2017 è stato per anni tra i sostenitori di Tefaf Maastricht e nel consiglio di amministrazione), ma ha ora scelto di non partecipare più a fiere conservando però, dal 2014, la presidenza della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze che apre le porte della 32ma edizione il 24 settembre (fino al 2 ottobre).

Di madre inglese, Moretti è sempre stato molto vicino alla Gran Bretagna, ma come mai un investimento così importante proprio ora, in tempi di Brexit?
Credo totalmente in Londra come una delle grandi capitali e per questo, pur ritenendo la Brexit un autogol, sono certo che nessuna città possa sostituirla nel mercato internazionale.

Quali sono le novità della nuova galleria e che cosa espone per l’inaugurazione?
Continueremo a proporre opere di arte italiana che vanno dall’alta epoca a Canaletto e tra i dipinti che presentiamo ora ci sono, ad esempio, una «Natività» di Sano di Pietro, il «Ritratto di Ercole II d’Este» di Niccolò dell’Abate, il «Cristo dolente» di Baronzio, ma anche Gaetano Gandolfi.

Ci sono mostre a tema in programma?
Il progetto c’è, ma non so ancora con quali mostre. Sono però molto soddisfatto per la scelta di Letizia Treves, curatrice del dipartimento di Pittura italiana e spagnola alla National Gallery di Londra dal 2013, di lasciare il museo e venire a lavorare per la Moretti Fine Art. È un importante riconoscimento di stima per l’attività che svolgo, ma anche una grande responsabilità. Il know how di Letizia permetterà alla galleria di lavorare a livelli altissimi.

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