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Mondo in fuga

Jenny Dogliani

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Liu Xiaodong dipinge diaspore e migrazioni

Dipinti monumentali sospesi tra artificio e realtà immortalano momenti di vita quotidiana della comunità cinese di Prato, la più grande d’Italia. Sono opere inedite realizzate da Liu Xiaodong (1963) nel suo recente soggiorno in Toscana, nucleo centrale della monografica «Migrazioni» alla Strozzina-Centro di Cultura Contemporanea di Palazzo Strozzi dal 22 aprile al 19 giugno.

Dieci tele e un video documentario, ambientati nelle città di Prato, Firenze e nelle campagne senesi, raccontano il rapporto degli immigrati con il Paese d’origine e quello d’adozione. Lo stile neorealista, stemperato da pennellate materiche ottenute con colori intensi e brillanti, trasforma immagini banali in composizioni cariche di emozioni, elaborate attraverso un rigoroso studio compositivo che si avvale di bozzetti preparatori e scatti fotografici.

Alla bellezza dei paesaggi da cartolina fanno da contraltare scorci cittadini di angoli più e meno degradati, in cui alcuni particolari locali frenano l’avanzata della globalizzazione, invitando a riflettere sull’importanza e la difficoltà di relazionarsi con un ambiente diverso dal proprio ma che chi è in Italia da tre generazioni non può che considerare casa. In mostra vi sono inoltre 182 disegni e fotografie riuniti con la collaborazione della Galleria Massimo De Carlo di Milano e Londra. Alcuni di questi sono il frutto di un viaggio fatto da Xiaodong a Bodrum in Turchia e a Kos in Grecia, due punti caldi per il passaggio di immigrati che scappano dalla Siria e altre zone di guerra per raggiungere l’Europa.

Nelle fotografie a colori l’artista isola con una pennellata viola alcuni particolari da assemblare nei quadri: una barca affondata, un gruppo di rifugiati sotto una grande coperta e due binari vuoti proiettati verso un orizzonte ignoto. 

Jenny Dogliani, 17 aprile 2016 | © Riproduzione riservata

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