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Modernismo in salsa latino americana

Una donazione di oltre 100 opere al MoMA cambia il modo di leggere l’arte moderna

Julia Halperin, Javier Pes

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La collezionista venezuelana Patricia Phelps de Cisneros e suo marito Gustavo Cisneros, magnate del settore dei media, hanno effettuato una grandiosa donazione di arte latinoamericana al MoMA di New York: 102 opere che spaziano dagli anni Quaranta agli anni Novanta del XX secolo realizzate da 37 artisti di Brasile, Venezuela, Argentina e Uruguay. 

Il lascito aggiunge un tassello prezioso alla storia, discontinua, dell’interesse che i musei statunitensi hanno riposto nell’acquisizione e nell’esposizione di lavori e artisti provenienti dal Sudamerica. Il tema aveva suscitato una grande attenzione negli anni Trenta, per poi scemare nel periodo della Guerra Fredda sotto la presunta minaccia di derive comuniste di quei Paesi. Dall’ultimo decennio del Novecento si è poi verificato un crescendo di considerazione, con ricerche e studi finanziati spesso (soltanto) dai collezionisti privati. «È incredibile che fino ad oggi l’attenzione verso l’arte dell’America Latina da parte delle istituzioni Usa si sia basata solo sull’iniziativa di alcuni filantropi, osserva l'artista cileno Alfredo Jaar. In questo, New York, capitale del mondo globalizzato, si è dimostrata molto provinciale». 

Le oltre 100 opere ricevute dal MoMA contribuiranno a esplorare la visione del Modernismo maturata in Sudamerica, rivelando, per esempio, la collaborazione tra l’uruguaiano Joaquín Torres-García e l’olandese Piet Mondrian negli anni Trenta, o i rapporti tra Ellsworth Kelly e Alejandro Otero, venezuelano, nella Parigi di metà secolo. 

Anche altri musei nella Grande Mela si stanno però muovendo in tal senso: dal Guggenheim che ha istituito un comitato per le acquisizioni di arte latinoamericana; al Whitney, che dedicherà nel 2017 una personale all’artista brasiliano Hélio Oiticica («nell’ottica di ampliare sempre di più il modo in cui concepiamo l’arte “americana”», anticipa Donna de Salvo, cocuratrice della mostra); alla Getty Foundation, finanziatrice di una ricerca da oltre 15 milioni di dollari sui legami tra artisti della California meridionale e del Sudamerica all’interno del progetto «Pacific Standard Time Los Angeles/Latin America (LA/LA)». E anche a livello accademico l’interesse ha segnato un incremento, se «dal 2002 al 2012 il numero delle tesi di dottorato in questo settore di studi è cresciuto del 300%», come ricorda Adriana Zavala, docente di storia dell’arte alla Tufts University di Boston. «Non si tratta di revisionismo o di una moda passeggera» afferma Gabriel Pérez-Barreiro, direttore della Colección Patricia Phelps de Cisneros. Proprio il MoMA ha istituito un nuovo centro di ricerca dedicato all’arte sudamericana (finanziato anch’esso dai coniugi Cisneros), «per indagare il contesto in cui tutta questa arte fu prodotta. E molto resta ancora da fare».
 

Julia Halperin, Javier Pes, 09 novembre 2016 | © Riproduzione riservata

Modernismo in salsa latino americana | Julia Halperin, Javier Pes

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